L’addio francese al vecchio telefono fisso
La svolta del principale gestore telefonico francese Il telefono fisso in Francia va in pensione, annuncia il quotidiano 'Le Parisien'. Dal 15 novembre Orange, la principale azienda di telecomunicazioni del Paese, offrirà una linea ai nuovi abbonati solo assieme a un collegamento Internet. Entro il 2023 tutti i vecchi apparecchi, quelli collegati da cavi in rame e con presa fissa, scompariranno. La stessa tendenza si delinea per il futuro in Europa e in Italia.
Le reti a fibre ottiche porteranno in tutte le più sperdute case i servizi IP Internet protocol – cioè, se abbiamo capito bene, audio, video e tv. Sarà un trauma, commenta il giornale parigino, per metà degli utenti francesi, quelli delle campagne, che hanno in casa ancora l’antico apparecchio. E soprattutto per le persone anziane, alle prese con qualcosa di simile a un cellulare e di altrettanto complicato. Ed è un po’ un trauma anche per noi che, se pure da venticinque anni educati al cellulare e poi allo smartphone, con il telefono fisso siamo nati e cresciuti. C’è qualcosa di epocale in questo passo della tecnologia.
I telefoni che abbiamo usato per una vita diventeranno roba da rigattiere. Li indicheranno i bambini sui banchi delle fiere chiedendo: mamma, che cos’è quello? La generazione che ha cinquant’anni ha fatto forse in tempo a vedere ancora, nella casa dei nonni, i telefoni neri del dopoguerra. Ha magari un vago ricordo dei tempi in cui per telefonare in una città lontana si chiamava un centralino, e dopo un po’ si veniva richiamati: 'Stoccolma in linea'. Qualcuno è passato pure per l’esperienza del duplex, quando la linea era una per due utenti, e regolarmente il tuo compagno di linea restava all’apparecchio per ore, e si andava giù a bussare, e si litigava. Preistoria.
Se lo racconti a un ragazzino di oggi ti guarda con tanto d’occhi, lui che chiama i suoi amici in vacanza a Berlino quando vuole, e adesso, con il roaming, costa come chiamare Milano. Perché, ragazzi, ti verrebbe voglia di spiegare, c’era una volta il telefono fisso. Quello della Sip, azienda monopolista che a volte ci metteva tre mesi per darti la linea nella casa nuova. Da nero, con gli anni 70 del Novecento l’apparecchio classico si era fatto grigio, ma ancora i numeri si componevano girando la ruota del selezionatore con il dito. In ogni caso il telefono stazionava, immobile, negli ingressi o nei salotti delle case, così che una telefonata tra fidanzati mancava maledettamente di privacy, giacché c’era tutta la famiglia a ascoltare.
Per questo gli innamorati ricorrevano spesso alle cabine telefoniche – anche queste in estinzione, in Italia sono state quasi tutte rimosse. Le cabine erano un tormento. Regolarmente guaste; e quando funzionavano, se la chiamata era interurbana ingoiavano voracemente i gettoni. Cloc, cloc, ogni trenta secondi ne pretendevano un altro, e le parole fra gli innamorati acceleravano nell’ansia, fino al silenzio della linea caduta. Così si viveva nel regno del vecchio telefono fisso, quando se si era fuori casa o ufficio non si era raggiungibili, e per ore non si comunicava.
E per quanto ormai quasi tutti ci siamo abituati al cellulare in tasca, fa un po’ impressione che il vecchio telefono dei nostri vent’anni sia un relitto del passato. Cosa daranno in cambio, da novembre, ai vecchi della Borgogna o della Vandea, che come in molte nostre campagne non sono al passo con la tecnologia? Probabilmente un apparecchio piccolo, simile a uno smartphone, irto di tasti, che i più anziani guarderanno con impotenza. Avranno i servizi Internet protocol, ma faranno fatica a chiamare i figli.
Un nipote impietosito memorizzerà i numeri più necessari: 'Nonno, per lo zio premi il due'. Il vecchio telefono sarà già in soffitta, la polvere che lo va coprendo. Quel nipote si chiederà sbalordito come si viveva senza chattare continuamente con la ragazza. In quel pliocene in cui i gettoni venivano ingoiati da una cabina famelica, e avevi pochi secondi soltanto, e non ti venivano le parole. (Benché, forse, quando venivano, erano in realtà quelle essenziali).
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11 motivi per smettere di usare uno smartphone
Written by Giulia Bertani on 13. November 2014 . Posted in Applicazioni e telefonia
La settimana scorsa, mentre rovistavo tra i miei cassetti, ho riesumato un vecchio telefono, che dire “old school” è poco. Lo vedete nella foto qui sotto, è un Nokia 1110.
Subito ho provato a collegarlo e – devo dire con mia sorpresa – ha ripreso a funzionare perfettamente. Ho quindi deciso di fare un test: abbandonare il mio smartphone per una settimana e riscoprire l’ebbrezza di utilizzare un telefono di 10 anni fa: niente internet, niente WhatsApp, niente Facebook, niente di niente insomma. A conclusione di questa settimana in stile “anni ’90”, devo dire che i vantaggi rispetto ai cosiddetti “telefonini intelligenti” sono più di quelli che mi sarei aspettata. Ecco quindi 11 buoni motivi per tornare ad utilizzare i telefoni di vecchia generazione:
1) Riduci le interruzioni.
Inevitabilmente, anche se decidi di ignorare le suonerie delle chat o i segnali luminosi che il tuo smartphone ti manda quando qualcuno ti scrive, questi stimoli catturano la tua attenzione mentre stai svolgendo altre attività, e interrompono irrimediabilmente il tuo flusso di concentrazione. Con un vecchio telefono ricevi solo SMS e telefonate, e puoi dedicarti ad altre attività senza essere disturbato ogni 5 minuti.
2) Hai meno distrazioni.
Perché guardiamo i nostri smartphone decine di volte al minuto, anche quando siamo a casa e potremmo benissimo consultare la posta o leggere le notizie dal nostro computer fisso? Credo che questa tendenza sia dovuta alla componente “visiva” alla quale gli smartphone ci danno accesso, che manca totalmente nei telefoni di vecchia generazione. Questa componente visiva, che ormai fa parte anche delle chat (popolate di emoticons, immagini e foto), ci dà la sensazione di accedere ad una realtà “emotiva” in cui siamo costantemente chiamati a partecipare. Per quanto questo aspetto possa avere anche dei lati positivi, comporta necessariamente distrazioni non necessarie nella nostra vita di tutti i giorni. “Tagliandoti fuori” da questa realtà emotiva, un vecchio telefono ti permette di vivere i momenti della giornata con meno distrazioni e quindi in maniera più intensa e più “realisticamente emotiva”.
3) Non hai accesso alle email del lavoro e alle richieste del tuo capo.
Anche se nessuno ti obbliga a rispondere alle email di lavoro fuori dall’orario d’ufficio, soltanto la possibilità di accedervi da casa o durante il tempo libero è un notevole fattore di stress. Con un vecchio telefono elimini il problema alla radice.
4) Ti rende la vita più sicura.
Con un vecchio telefono non cederai più alla tentazione di leggere i messaggi mentre attraversi la strada e potrai così finalmente accorgerti se qualcuno sta per investirti!
5) Ti fa apparire una persona più “normale”.
Smetterai finalmente di farti selfie mentre sei in fila alle poste o mentre stai aspettando che ti servano il pranzo al ristorante.
6) Risparmi energia.
È provato: la batteria del mio nokia vecchio di 10 anni dura fino a 3 giorni consecutivi – e anche di più se non utilizzi la torcia integrata – contro le 20 ore di un nexus 5 nuovo di zecca. Ovviamente la maggiore durata della batteria dipende dalle funzionalità estremamente limitate del vecchio telefono, che quindi consumano anche di meno. Tuttavia, decidere di rinunciare a determinate funzionalità ha anche i suoi vantaggi: oltre a risparmiare energia, sarà anche difficile restare improvvisamente con la batteria “a secco” mentre sei in viaggio, e quando prenoti un tavolo al ristorante non dovrai per forza di cose richiederne uno vicino alla presa della corrente…
7) Riscopri il piacere della geografia.
Sempre per restare in tema di viaggio, un altro vantaggio determinato dall’utilizzo di un vecchio telefono è che puoi riscoprire il piacere di consultare un atlante stradale durante viaggi o spostamenti in città che non conosci. Siamo talmente abituati ad utilizzare il navigatore anche quando potremmo benissimo farne a meno, che rischiamo alla lunga di perdere le nostre capacità di orientamento. Con un vecchio telefono possiamo tornare ad allenarle!
8) Riduci gli sprechi di tempo.
Ti è già capitato di accedere a internet per cercare qualcosa di specifico, ma di averlo dimenticato subito dopo per aver ceduto alla “tentazione” di dare un’occhiatina a facebook? Scommetto di sì. Con un vecchio telefono, tutto il tempo che normalmente sprechi a indugiare sui social network o a chattare lo puoi dedicare a qualcosa di più bello e costruttivo: leggere un libro, curare le tue piante, o anche solo pensare… insomma, vivere.
9) Hai una scusa in più per evitare gli scocciatori.
Se non hai voglia di rispondere ad un messaggio, o ti dimentichi di farlo, puoi sempre mettere la scusa di non averlo ricevuto… chissà, magari perché il tuo telefono è vecchio e poco affidabile…?
10) Non rischi di sporcare lo schermo.
Puoi scrivere un messaggio e telefonare anche mentre stai mangiando senza timore di ungere il monitor del telefono.
11) Puoi usarlo come “valvola di sfogo”…
Quella voglia di lanciare il telefono contro il muro irrealizzabile a causa delle conseguenze #keepcalm — PLL (@Fraaa97) May 31, 2014
Mai provata una sensazione del genere? Scommetto di sì. Se la telefonata va a finire male, con un vecchio telefono puoi anche permetterti il lusso di lanciarlo per terra o contro il muro (magari senza far male a nessuno): non gli farai un graffio e continuerà a funzionare perfettamente. In ogni caso è bene non esagerare!
Molto probabilmente dopo questo elogio tornerò comunque ad utilizzare il mio moderno e multifunzionale smartphone, ma lo farò in maniera diversa, più consapevole. L’esperienza fatta in questa settimana è stata rivelatrice sotto diversi aspetti.
E tu? Hai mai fatto una prova del genere? Hai altri buoni motivi che potremmo aggiungere alla lista? Lascia un commento per raccontare la tua esperienza!