Gli italiani e lo smartphone

by Vittore Zetticci

Come aggiungere un numero di telefono internazionale

apri la rubrica del tuo telefono nel campo del numero di telefono, inserisci il simbolo del più (+) inserisci il prefisso internazionale, seguito dal numero di telefono Nota: il prefisso internazionale è un codice numerico che deve essere inserito prima del numero di telefono per effettuare chiamate all'estero. Su Internet puoi trovare i prefissi internazionali di tutti i Paesi del mondo

Ad esempio, se hai un contatto negli Stati Uniti (prefisso internazionale "1") il cui prefisso distrettuale è "408" e il cui numero di telefono è "XXX XXXX", dovrai inserire il numero in questo modo: +1 408 XXX XXXX.

Nota:

Come capire se uno smartphone comprato all'estero funziona in Italia

Prima dell'avvento degli smartphone il mercato dei telefonini era abbastanza chiuso. Le marche disponibili nei grandi centri commerciali erano veramente poche, i prezzi molto alti e la concorrenza un concetto ancora evanescente. Con l'arrivo dei primi smartphone, con società come Apple e Samsung che hanno iniziato a sviluppare device a un ritmo costante, il numero di aziende produttrici è notevolmente aumentato. Soprattutto si è assistito all'arrivo prepotente di aziende provenienti dalla Cina: Huawei, ZTE, Oppo, Meizu, Cubot, solo per citarne alcune, che hanno iniziato a lanciare smartphone dal rapporto qualità-prezzo molto basso. Inoltre, rispetto a tre o quattro anni fa, è aumentata anche la quota di smartphone acquistati sui siti di e-commerce: prezzi molto più bassi rispetto ai centri commerciali, con la garanzie della spedizione in soli tre giorni.

Quando si acquista online, soprattutto se il sito di e-commerce non è italiano, è necessario controllare se lo smartphone è supportato in Italia. Molti device provenienti dagli Stati Uniti, dall'est Europa o dall'Asia possono avere dei problemi di funzionamento con la SIM italiana. Ad esempio, potrebbero non supportare la rete dati e non dare la possibilità all'utente di connettersi a Internet. In molti, negli ultimi mesi, stanno tentando la carta di comprare iPhone 7 all'estero, nella speranza di risparmiare qualche centinaio di euro. Nella maggior parte dei casi non c'è nessun problema per quanto riguarda il supporto alla SIM italiana: le differenze rispetto al passato si sono appianate e comprare all'estero, nella maggior parte dei casi, non è più un problema.

Smartphone cinesi: come scoprire se i cellulari supportano la SIM italiana

Quando si parla di smartphone cinesi è necessario fare attenzione: aziende come Huawei e ZTE si sono aperte al mercato europeo e producono smartphone che nella maggior parte dei casi supportano le frequenza delle reti UMTS e GSM utilizzate in Italia e più in generale in Europa, invece società come Xiaomi, che non hanno rivenditori ufficiali nel Bel Paese, possono creare qualche problema in più. Il colosso cinese ci ha abituato a produrre device con un ottimo rapporto qualità-prezzo e sempre più italiani decidono di acquistare uno dei suoi smartphone. L'unico problema riguarda il supporto alla SIM italiana. Per comprare un Mi 5s o un MI Note 2 ci si deve rivolgere a siti di e-commerce esteri che importano i device direttamente dalla Cina: un controllo approfondito delle frequenze UMTS e GSM è necessario per capire se lo smartphone funzionerà anche in Italia.

iPhone 7 comprato all'estero, come capire se funziona anche in Italia

Apple è stata una delle società che ha dato il via alla rivoluzione del mercato della telefonia con il lancio di uno dei primi cellulari con schermo touch. Per raggiungere un mercato il più ampio possibile, i device della casa di Cupertino non hanno nessun tipo di problema con il supporto alle frequenze delle reti GSM e UMTS italiane. Un iPhone 7 acquistato all'estero dovrebbe funzionare al 100% anche in Italia, a meno che non abbia dei problemi di fabbricazione. Inoltre, gli smartphone Apple acquistati all'estero godono comunque della garanzia internazionale assicurata dall'azienda di Cupertino: basterà il numero di serie per ricevere il supporto dell'Apple Store.

Quali smartphone comprati all'estero funzionano con SIM italiana

Se si acquista uno smartphone all'estero ed essere sicuri che funzioni correttamente anche in Italia, la prima cosa da controllare è se supporta le frequenze delle reti GSM e UMTS del Bel Paese. In caso contrario, bisognerà verificare se il proprio operatore telefonico supporti la stessa frequenza delle reti GSM e UMTS dello smartphone.

A cura di Cultur-e

Gli italiani e lo smartphone

Sempre più mobile-dipendenti e sempre meno fedeli nella scelta dell’operatore telefonico. Sono i risultati del recentissimo sondaggio* svolto da sulla comunicazione mobile e il rapporto degli italiani con il loro smartphone. Ogni giorno trascorriamo in media 5 ore usando il nostro telefono cellulare. Come se ogni 3 minuti utilizzassimo lo smartphone per almeno un altro minuto, certo l’età è una delle variabili che più incide sull’uso. Mezz’ora in media in più per gli uomini che per le donne, più i 18-35enni che tutti gli altri (6 ore per esempio contro le 3,10 dei 56-65enni).

Scarica qui il pdf della presentazione alla stampa dell’indagine Gli italiani e lo smartphone (12Mb)

Cellulare oggi, ma anche cellulare domani. La maggior parte degli italiani è convinta che userà lo smartphone ancora di più; la comunicazione sarà sempre più sincopata e asincrona. Crescerà l’utilizzo delle chiamate vocali, ma ancora di più l’utilizzo di messaggi, di testo così come audio e video. Gli italiani immaginano un telefono che tra dieci anni potrebbe essere più grande, leggero e flessibile, sempre omnipresente nelle nostre vite, anche se a tanta persistenza corrispondono usi diversi. Se il 100% degli intervistati dichiara di utilizzarlo oggi per telefonare, più di 9 su 10 utilizzano quotidianamente messaggi di testo (98%) o vocali (94%) su applicazione come Whatsapp o Telegram; gli sms retrocedono lentamente (91%), quasi raggiunti da videochiamate e videomessaggi (rispettivamente 80% e 72%).

E il primo cellulare non si scorda mai. Analizzando le età a cui si ricorda di aver tenuto un primo telefono mobile in mano si vede come naturalmente l’età sia progressivamente diminuita con il passare del tempo. Nonostante però trascorsi diversi, interrogati su quale sia l’età più adatta per avere il primo mobile, le diverse generazioni concordano.

Pur dentro questa ubiquità dello smartphone, analizzandone le modalità di utilizzo, emergono profili notevolmente diversi degli italiani, classificati in base al numero di persone contattate in 24 ore, al numero di contatti presenti in rubrica, al numero di messaggi call o altro nell’arco di una giornata. Con 22 chiamate nelle ultime 24 ore e tra 100 e 200 altre interazioni di testo audio e video con altre persone, l’11% degli italiani sono veri e propri “Smart-holic”; invece i “Mama’s & Lovers” (23%) concentrano un numero di poco più basso di chiamate (17%) e un numero uguale di interazioni in relazioni personali e familiari molto intense. All’opposto, più di un italiano su quattro (i “Flight mode” sono il 27% del campione) ha un rapporto distaccato con il telefono: lo utilizza molto di meno della media (3h e 40 min) e ed effettua un minor numero di telefonate e interazioni (rispettivamente 7 e non più di 50). Il “Silent mode” (13%) sono invece quegli italiani che pur utilizzando abbastanza il telefono hanno una limitata comunicazione vocale, preferendo le altre interazioni non vocali. Completano il quadro i “Well bilance” gli italiani che hanno una equilibrata “dieta” di relazioni mobile.

Per tutti comunque tra i destinatari delle chiamate è indiscutibile il primato della famiglia; è a questa (sia essa originaria o acquisita) che viene indirizzata la prima telefonata del mattino. Ci sono però anche le chiamate che non si vorrebbe ricevere: un italiano su 4 dichiara infatti di essere stato vittima di stalking telefonico (27%) almeno una volta, una percentuale che cresce tra donne e giovani e nel Mezzogiorno (rispettivamente 32%, 36% per gli under 35 e 32% al sud).

La survey descrive infine il profilo di un utente mobile, fluido e spesso infedele che cambia più spesso operatore e telefono. Con una differenza di età. Per gli under 35 il cellulare ha una vita media di 2 anni e 3 mesi, mentre per i 55-65enni di 3 anni. In realtà, sebbene il 57% degli intervistati assegni una valutazione positiva al proprio service provider, un italiano su 3 pensa comunque di cambiarlo (il dato è più alto per i big player e più basso invece per i piccoli operatori). Più infedeli di tutti donne e giovani. A fare la differenza in primo luogo il prezzo, ma incidono anche la voglia di sperimentare nuovi servizi e le difficoltà di copertura di rete. Tra i motivi delle valutazioni negative soprattutto i servizi di customer care. Un italiano su 5 assegna un’insufficienza al sistema di call center del proprio operatore; è questo il servizio più criticato dagli utenti benchè sia il secondo canale utilizzato per chiedere informazioni dopo aver cercato online. Tra gli aspetti maggiormente critici l’insistenza con cui occorre richiamare per la stessa problematica (la denuncia il 20% del campione), l’eccessiva attesa e l’impossibilità di parlare con un operatore.

*Indagine campionaria su popolazione 18-65anni, metodologia Cawi (online), fieldwork 8-14 novembre

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