Android: ROM e memoria interna. Le differenze

by Vittore Zetticci

Di quanta RAM ho bisogno per uno telefono Android?

La capacità RAM del tuo smartphone risulta direttamente proporzionale alla sua velocità di funzionamento, a RAM maggiori corrisponderanno quindi dispositivi più veloci. È proprio la RAM a determinare se il dispositivo in questione sia l’ideale per giocare con videogiochi di alta qualità o per altre funzioni. È consigliabile considerare sempre la RAM di un dispositivo prima di acquistarlo. Tra le numerose informazioni presenti sulla scheda delle specifiche degli smartphone, questa è una delle più importanti da verificare. Nell’articolo di oggi, spiegheremo tutto quello è bene sapere sulle RAM e su come dovrebbero influenzare la scelta di uno smartphone. Prima proseguire però, in breve, per un mobile gamer appassionato sarà necessario un dispositivo con almeno 4 GB di RAM, mentre un utente medio di smartphone Android si accontenterà di 2 GB.

Che cos’è la RAM?

Probabilmente avrai già sentito nominare questo termine, però potresti non sapere esattamente a che cosa si riferisca. RAM è l’acronimo di Random Access Memory (in italiano memoria ad accesso casuale). Si tratta di un tipo di chip di memoria che memorizza solo alcune informazioni per un determinato lasso di tempo. Di conseguenza, la RAM non si comporta come una normale memoria (come ad esempio le schede SD), ma può salvare informazioni solo di forma temporanea, le quali verranno eliminate quando lo smarthphone verrà spento. Il sistema operativo del dispositivo viene caricato nella RAM, quindi, l’esecuzione delle app sullo smartphone – comprese le app in background – occuperà una parte della memoria ad accesso casuale. Quindi, più app aprirai sul tuo smartphone, maggiore sarà la RAM occupata e quando la tua RAM sarà esaurita, il dispositivo inizierà a rallentare (funzionerà quindi molto lentamente). Tuttavia, alcune app – come ad esempio alcuni videogiochi 3D ed altre app che che occupano molta memoria – sono in grado di consumare da sole la RAM, anche in assenza di altre app aperte.

Al giorno d’oggi, gli smartphone sono diventati talmente funzionali che è possibile persino usarli efficacemente per eseguire alcune attività tipiche dei PC. Tuttavia se vuoi assicurarti un multitasking efficiente e senza interruzioni sul tuo smartphone, il tuo dispositivo avrà bisogno di una buona capacità RAM. Anche se nessuna regola specifica indica la quantità di RAM che deve avere il tuo dispositivo, stiamo cercando spiegarti quale sia la capacità RAM ideale per utilizzare in modi diversi uno smartphone Android.

Qual è la capacità RAM ideale per un dispositivo Android?

In teoria, più RAM ha uno smartphone, maggiore sarà il numero di app che possono essere utilizzate contemporaneamente. In passato, più di dieci anni fa, gli smartphone erano dotati di una RAM inferiore a 1GB con cui funzionavano in modo efficace. Questo perché in quel periodo gli utenti non avevano ancora scoperto i diversi usi degli smartphone e di conseguenza, erano poche le app installate sui dispositivi. Inoltre, i giochi che si utilizzavano a quei tempi non vantavano una grafica di elevata qualità.

Al giorno d’oggi invece, l’utilizzo/impiego degli smartphone è abbastanza versatile, quindi i dispositivi richiedono RAM maggiori di 1 GB per funzionare senza problemi. Per questo la maggior parte dei produttori di smartphone ha iniziato a proporre dispositivi con 1,5 GB, 2 GB, 3 GB, 4 GB, fino a 8 GB di RAM. Inoltre, esistono smartphone di fascia alta con addirittura 16GB di RAM. L’aumento delle capacità della RAM ha permesso di scoprire le numerose funzionalità degli smartphone.

Per quanto riguarda l’utilizzo della RAM, in una media di 3 ore il mio telefono utilizza solo 2,5 dei 4 GB di capacità. Utilizzo un Google Pixel 2 XL, che ha ottimizzato Stock Android, quindi 4 GB sono più che sufficienti se non si usano più di 7-10 app allo stesso tempo. Sì, se decidessi di utilizzare un numero maggiore di app, alcune di esse andrebbero automaticamente in modalità standby o di ibernazione. Secondo me una capacità di 4-6 GB di RAM è più che sufficiente. Per chi utilizza dispositivi di produttori con skin personalizzato come Xiaomi e Samsung, 4 GB potrebbero non essere sufficienti.

Scopri di quale RAM hai bisogno su uno smartphone

Un tipico utente Android avrà bisogno di un dispositivo con almeno 2 GB di RAM. Questo perché, nonostante una capacità di 1 GB non sia comunque disprezzabile, un dispositivo da 1 GB sarà molto lento all’eseguire più app contemporaneamente, o quando si cerca di trasmettere contenuti multimediali online. A meno che tu non abbia la necessità di utilizzare più app allo stesso tempo, un chip con 1 solo GB potrebbe fare al caso tuo. Tuttavia, consigliamo dispositivi Android da almeno 2 GB. Per esempio, i dispositivi Android Go sono dotati di solo 1 GB, ma il loro sistema operativo è ottimizzato per le funzioni di base.

Al momento, è difficile trovare sul mercato nuovi modelli di smartphone con 1 GB; il chip RAM più basso in dotazione ad uno smartphone in questo momento è di 2 GB. Con uno smartphone da 2 GB, puoi giocare a molti giochi premium senza interruzioni, ma fino ad un certo punto, infatti una RAM di 2 GB non è consigliata per il mobile gaming di tipo premium. Ma con un dispositivo da 2 GB potrai giocare senza interruzioni, diversamente da quanto accade con un dispositivo da 1 GB.

Salendo un po’, 4 GB sono eccellenti! Questa è la capacità RAM che ti serve sul tuo smartphone. Sebbene un dispositivo da 2 GB assicuri un multitasking senza interruzioni, uno da 4 GB sarà l’ideale. Se hai uno smartphone con una tale capacità RAM (4 GB), non vi è un limite di app che possono essere eseguite contemporaneamente sul dispositivo; il multitasking su dispositivi Android da 4 GB è un gioco da ragazzi! Puoi utilizzare uno smartphone da 4 GB per qualsiasi tipo di gioco, tra cui anche i giochi virtuali online.

Qual è la capacità RAM richiesta per i giochi su Android

Il gaming è un tema complesso; un tipico smartphone Android con 2 GB ti permette ancora di giocare a molti tipi di giochi senza problemi. Tuttavia, alcuni giochi occupano molta memoria, per questo è necessario considerare smartphone con una maggiore capacità RAM. PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUBG) ed altri giochi d’azione simili funzioneranno perfettamente sugli smartphone da 4 GB di RAM.

Se riesci, cerca di ottenere un dispositivo da 6 GB, infatti con uno smartphone con una tale capacità non dovrai rinunciare a nessun gioco. Di conseguenza, per i giocatori più accaniti, consigliamo una memoria RAM di 6 GB o superiore, se lo desideri. Tuttavia, bisogna rimarcare che maggiore è la RAM disponibile su un dispositivo, minore sarà l’autonomia della sua batteria. In altre parole, la RAM consuma batteria; quindi, se il dispositivo è dotato di una RAM considerevole, la batteria potrebbe scaricarsi più velocemente.

Conclusione

Consigliamo una RAM di 3 GB o 4 GB per gli utenti medi di smartphone; tale caratteristica garantirà la migliore esperienza mobile e la batteria del dispositivo non si scaricherà troppo velocemente. Se invece sei un appassionato di mobile gaming, ti consigliamo di scegliere dispositivi con una RAM da 6 GB o, almeno 4 GB. Se la batteria del dispositivo non è nel suo stato ottimale, 6 GB di RAM la faranno scaricare molto rapidamente; pertanto, potresti avere bisogno di tenere a portata di mano una power bank o qualsiasi fonte di alimentazione alternativa per mantenere il dispositivo acceso. Inoltre, fai attenzione se hai l’abitudine di scaricare App da altri siti, in quanto potrebbero non essere ottimizzate come succede invece per quelle che si trovano su Play Store. Google sta pianificando Stadia Gaming, quindi, se diventa popolare puoi sopravvivere facilmente con 4 GB di capacità.

In commercio si trovano anche smartphone con chip da 8 GB di RAM ed addirittura da 16 GB di RAM; Non conviene farsi tentare da un dispositivo con così tanta RAM, in tal caso pagherai per una capacità che non utilizzerai mai a pieno. Sì, per il momento non ci sembra necessario.

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Sistema operativo

Quale sistema operativo scelgo: iOS o Android? Il sistema operativo (OS) è il software che fa funzionare il telefono. Modella l'aspetto dell'interfaccia del telefono e le app che può eseguire e gioca un ruolo importante nella facilità d'uso. Ci sono due opzioni principali tra cui scegliere: iOS (di Apple, per i suoi iPhone) e Android (di Google, per praticamente tutti gli smartphone tranne gli iPhone).

Sono diversi ma piuttosto simili, dato che negli anni uno ha preso spunto dai punti di forza dell’altro per migliorare, cosa che li sta portando a convergere. Non ci sono differenze significative neanche per quel che riguarda la disponibilità di app, per cui ciò che fa la differenza maggiore è la compatibilità con l’ecosistema di altri dispositivi, dalle cuffie agli smartwatch.

Android

Android, di Google, è un sistema aperto, per cui ogni produttore può utilizzarlo nei propri terminali e sviluppare i propri prodotti su di esso. Questa possibilità di personalizzazione dell’interfaccia utente (con centinaia di widget e scorciatoie), fa sì che Android abbia un aspetto e un comportamento leggermente diverso a seconda del produttore di smartphone, anche se le funzioni di base sono essenzialmente le stesse.

Si distingue per la facilità d’uso, per l’estrema personalizzazione e per l'accesso a un'ampia varietà di app e giochi disponibili nel Google Play Store. Ci sono anche molti telefoni Android tra cui scegliere, qualunque sia il tuo budget, da telefoni super economici a telefoni costosissimi.

In passato, Android è stato leggermente più vulnerabile agli attacchi di virus rispetto ai telefoni Apple. Da qualche anno, però, le cose sono cambiate: Google sta ponendo maggiore attenzione al controllo delle app disponibili nell'app store e alla correzione delle falle di sicurezza. Un aspetto ancora deficitario resta quello che a volte i produttori (e in qualche caso anche i provider di rete) possono essere lenti nel rilasciare per alcuni dei loro prodotti, soprattutto quelli economici, gli aggiornamenti che Google mette loro a disposizione, e che in alcuni casi questi aggiornamenti vengono resi disponibili per un tempo molto limitato: ultimamente, però, sempre più produttori stanno fornendo maggiori informazioni a riguardo, impegnandosi a rilasciare aggiornamenti del sistema operativo e di patch di sicurezza per alcuni anni.

iOS

Tutti gli iPhone utilizzano iOS e, a differenza di Android, l'esperienza di utilizzo del sistema operativo è sostanzialmente simile qualunque sia il modello di iPhone. Nuovi aggiornamenti per iOS vengono rilasciati ogni anno e sono disponibili per iPhone anche piuttosto datati, generalmente fino a quelli usciti cinque anni prima.

È estremamente facile da usare e veloce da imparare anche per chi non ha mai utilizzato uno smartphone. Fornisce l'accesso al ben fornito app store di Apple, dove le app vengono controllate prima di essere rilasciate, così puoi stare certo che siano sicure.

Huawei

A causa del veto statunitense del 2019, gli ultimi modelli Huawei, che funzionano con il sistema operativo Android, non hanno più i servizi Google, strumenti che aiutano a integrare servizi come la posizione, il servizio di notifica o l'accesso ad altre applicazioni e che includono le applicazioni di Google, ad esempio Google Play Store, Google Maps o YouTube.

Attualmente, la più grande limitazione che si affronta con modelli Huawei è non poter usufruire del Google Play Store e la miriade di app lì presenti. Per ovviare a questa situazione, Huawei ha reso disponibili soluzioni equivalenti a quelle di Google, che piano piano stanno effettivamente rendendo meno problematica questa limitazione. Nei nuovi modelli Huawei, l'app store che ha preso il posto del Google Play Store si chiama AppGallery, dove continuano ad aumentare le app presenti, ma il loro numero è ancora molto distante da quello di Google e di Apple. Di quelle mancanti è comunque spesso possibile installare il loro file APK da scaricare da fonti esterne, con tutti i rischi di sicurezza del caso, e con difficoltà legate al non venire aggiornate automaticamente e a processi di installazione solo per utenti con conoscenze avanzate. A breve Huawei potrebbe passare ad un sistema operativo tutto suo, abbandonando Android.

Android: ROM e memoria interna. Le differenze

Un abuso del termine ROM per riferirsi allo storage interno dei dispositivi Android è causa di non poca confusione. E se ci si mette anche la grande distribuzione ecco che la frittata è fatta.

Da qualche tempo a questa parte notiamo un "abuso" del termine ROM. Acronimo di Read Only Memory, il termine viene da molti erroneamente utilizzato per riferirsi alla memoria interna, allo storage disponibile su uno smartphone. Ciò che è ancora più grave è che addirittura nei "volantini" pubblicitari di alcune catene della grande distribuzione viene usato il termine ROM nella stessa (scorretta) accezione.

Nel caso delle schede madri per PC, una ROM è una memoria posizionata sulla motherboard che contiene e conserva istruzioni di importanza vitale che non cambiano mai o quasi nel corso del tempo. Non è possibile scrivere normalmente in una memoria ROM: il dispositivo legge solamente i dati in essa presenti e li utilizza per il corretto funzionamento del computer (firmware o simili).

Il contenuto della ROM non è qualcosa che utente e/o sistema operativo devono modificare spesso e di solito eventuali interventi (ad esempio l'aggiornamento del BIOS: Aggiornare BIOS: come si fa, a cosa serve e quando va fatto) si effettuano usando strumenti software che agiscono a basso livello.

Il termine ROM viene utilizzato come suffisso per riferirsi a quei dispositivi che permettono soltanto la lettura delle informazioni ivi memorizzate: si pensi a CD-ROM, DVD-ROM, BD-ROM ma anche EEPROM e così via.

Dispositivi mobili come gli smartphone utilizzano un certo quantitativo di memoria interna o storage utilizzato per la memorizzazione del sistema operativo, delle app e dei dati dell'utente. Le capacità di memorizzazione possono essere eventualmente estese inserendo una scheda microSD nell'apposito slot, ove presente (nell'articolo Spostare app su scheda SD, ecco come si fa abbiamo visto come spostare anche le app sulla microSD utilizzando un dispositivo Android).

, più veloce: si tratta di memorie di massa di tipo flash che consentono di salvare i dati in forma non volatile, come invece accade nel caso delle RAM. Come una ROM la memoria interna di uno smartphone continua a conservare i dati anche quando la fonte di alimentazione elettrica dovesse venire meno (si pensi alla batteria completamente scarica).

Ci sono però profonde differenze tra ROM e memoria interna di uno smartphone: utilizzare i due termini come se fossero interscambiabili è un errore.

Dicevamo che sono tantissimi a usare il termine ROM in luogo di "memoria interna" e talvolta capita di leggere nefandezze come "le app scrivono nella ROM".

Una certa confusione può essere nata dal fatto che il sistema operativo caricato dallo smartphone è conservato in una speciale area della memoria interna che di norma non può essere oggetto di accesso da parte delle app e dell'utente.

L'area contenente il sistema operativo (è una vera e propria partizione nel caso di Android) fa comunque parte della memoria interna: il fatto che si tratti di una zona tecnicamente posta in sola lettura (almeno senza adottare misure speciali per apportarvi eventuali modifiche) ha indotto molti utenti e, purtroppo, anche tanti giornalisti e coloro che dovrebbero essere "addetti ai lavori" a usare il termine ROM.

La memoria interna di un tipico dispositivo Android è suddivisa in 6 partizioni. Quelle principali sono rappresentate in figura anche se alcuni dispositivi, a seconda del modello, potrebbero usarne altre.

Le partizioni /sdcard e /sd-ext sono utilizzate per la scheda SD; in alcuni casi la presenza della scheda SD viene "emulata" (vedere più avanti).

Il contenuto delle partizioni boot , system e recovery che, rispettivamente, ospitano i file necessari per l'avvio del sistema operativo, il sistema operativo Android vero e proprio (eventualmente nella versione personalizzata dal singolo produttore) e la console di ripristino, può essere eventualmente modificato solo con lo sblocco del bootloader per poi procedere con il caricamento di una versione di Android alternativa.

Si tratta di una procedura che può risultare utile quando, per esempio, si utilizzasse una versione di Android ormai superata e il produttore dello smartphone non rilasciasse più aggiornamenti di nessun tipo (compresi quelli legati a problematiche di sicurezza): vedere Root Android: a cosa serve e come si fa e Aggiornamento Android, come effettuarlo quando sembra impossibile. In questi frangenti si può scaricare una "ROM Android personalizzata" proveniente da fonti affidabili ed effettuare il flashing della memoria interna del dispositivo così da sostituirla alla vecchia versione del sistema operativo.

Come si vede, le stesse versioni personalizzate di Android vengono colloquialmente chiamate "ROM" proprio perché vanno a sostituire quanto presente in un'area della memoria interna generalmente ritenuta immodificabile.

Scrivere, come si legge anche in molte pubblicità, che uno smartphone consta di 6 GB di RAM e di 128 GB di ROM è profondamente errato. Le applicazioni, tra l'altro, vengono installate e salvano i loro dati una partizione della memoria interna che risulta perfettamente "scrivibile": dimostrazione di come l'uso del termine ROM sia del tutto fuori luogo.

Effettuando il rooting del dispositivo è possibile anche avere visibilità su partizioni normalmente nascoste e addirittura interagire con i file in esse conservati.

È importante evidenziare che in Android le applicazioni installate hanno titolo per memorizzare i loro dati in due locazioni di memoria: sullo storage interno e su quello esterno: i dati salvati nello storage interno sono accessibili solo dall'app che li ha creati mentre quelli conservati all'esterno sono leggibili/scrivibili da qualunque applicazione.

In questo secondo caso altre app Android in esecuzione sul dispositivo possono accedere alle informazioni appartenenti ad altre applicazioni.

Nel caso di Android "storage esterno" non significa necessariamente scheda SD: molte app, infatti, memorizzano i loro dati in una sottocartella del percorso /storage/emulated/0/ (WhatsApp, ad esempio, usa la directory /storage/emulated/0/WhatsApp/Media/ ).

La stringa emulated suggerisce appunto "l'emulazione" di un supporto di memoria esterno.

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