Come funzionano le batterie degli smartphone

by Vittore Zetticci

Classifica di durata della batteria degli smartphone - Elenco di confronto

Grafico che confronta la durata della batteria dei migliori telefoni. Ultima durata della batteria del telefono rispetto a una classifica. Scopri quale batteria mobile è la più grande al mondo. Elenco che confronta la durata della batteria degli ultimi telefoni di tutte le marche. Scopri quale batteria per cellulare Android o iPhone è la più grande. Quale tipo di telefono cellulare di quale marca ha la maggiore durata della batteria. Quale modello in questo confronto ha una durata della batteria abbastanza grande da essere tra i primi 10 telefoni. Scopri qual è la durata della batteria migliore per smartphone.

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Top 10 degli smartphone con batteria più lunga: Samsung meglio di tutti

Più gli smartphone diventano potenti, più app multimediali supportano, più il rischio che la batteria non arrivi a durare nemmeno una giornata. Per questo è importante scegliere un modello in grado di resistere più a lungo possibile. A stilare la classifica dei 10 modelli con la batteria è ConsumerReports, che spiega come ha fatto a testarli: “Per identificare i modelli nelle nostre valutazioni con la migliore durata della batteria, i nostri tester usano un dito robotico che simula ciò che una persona potrebbe fare con un telefono nel corso di una giornata media. Il robot naviga in internet, scatta fotografie, usa la navigazione GPS e, ovviamente, fa telefonate”.

La classifica

Al primo posto si classifica il Samsung Galaxy S10+, con una batteria di 4100 mah di capacità e una durata di 39,5 ore.

Segue il modello Galaxy S10 con batteria 3400 mah e durata 35,5 ore.

Il cinese OnePlus 6T si classifica terzo con capacità 3700 mah e durata 34 ore.

Seguono altri due modelli Samsung. Il Galaxy S10e, con capacità di 3100 mah e durata 33,5 ore;

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E il Samsung Galaxy Note9: 4000 mah di capacità e durata di 31,5 ore.

Al sesto posto fa capolino la Apple, con iPhone XS Max, che non dichiara la capacità della sua batteria ma che alla prova del test arriva a 29,5 ore.

Dai risultati di sopra possiamo concludere che, sebbene le migliori performance appartengano tutti a telefoni di fascia top, o comunque medio-alta, la durata della batteria non è proporzionale né a quanto si è sborsato né tanto medio alla capacità dichiarata.

“E indipendentemente dal telefono che hai, ci sono modi per prolungare la durata della batteria. Ecco i suggerimenti del nostro team di test” aggiunge ConsumerReports. Imposta la luminosità dello schermo su Auto in modo che il dispositivo possa adattarsi alle condizioni interne ed esterne.

Abbassa la luminosità di base. Nella maggior parte dei telefoni, è possibile farlo utilizzando un interruttore scorrevole nel menu Visualizza.

Impostare lo schermo in modo che vada in modalità standby dopo 15 o 30 secondi di inattività.

Attiva la modalità aereo quando ti trovi in ​​una posizione senza segnale WiFi o dati cellulari.

Riduci la frequenza degli aggiornamenti per e-mail, feed di social network e altre app a una volta ogni ora.

Se stai trasmettendo contenuti su una rete WiFi per svolgere altre attività ad alta intensità di trasmissione dati come i giochi su Internet, tieni a portata di mano un alimentatore. I test hanno rilevato che l’esecuzione di attività tramite WiFi può esaurire le batterie in modo significativamente più veloce rispetto all’utilizzo delle connessioni dati cellulari.

Come funzionano le batterie degli smartphone

Qualche ora con lo schermo dello smartphone acceso, due video visti su Youtube, una sfida al giochino del momento, il wi-fi acceso per rispondere alle chat di WhatsApp e la batteria del cellulare si scarica quasi per magia. La durata della batteria è un problema annoso, che molte aziende produttrici di smartphone e tablet hanno provato a risolvere con diverse soluzioni: dalla modalità risparmio energetico alle batterie esterne. Nonostante si cerchi con qualche trucco di aumentare di qualche ora la durata, il caricabatterie è diventato un accessorio fondamentale della vita di molti italiani: all'ora di pranzo si va alla ricerca di una presa elettrica per arrivare a fine giornata (molti centri commerciali hanno adibito zone apposite dove i clienti possono ricaricare lo smartphone e navigare nel web con il Wi-Fi).

Probabile, dunque, che si sia toccato (o si sia molto vicini al farlo) il limite di sviluppo delle batterie al litio, tecnologia oggi utilizzata per realizzare le batterie dei dispositivi mobili che si utilizzano quotidianamente.

Le batterie al litio

Se i telefonini dei primi anni '90 dello scorso secolo utilizzavano batterie realizzate con leghe al nichel-cadmio (Ni-Cad), l'evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di batterie al litio più efficaci ed efficienti. Il cambio tra le due tecnologie si rende necessario nel momento in cui le componenti hardware di telefonini e laptop iniziano ad avere un consumo energetico troppo elevato da sostenere nel tempo. Entrano dunque in scena le batterie agli ioni di litio, che assicurano prestazioni migliori, un tempo di ricarica inferiore e dimensioni più contenute rispetto alle pile della generazione precedenti.

Come funzionano le batterie dello smartphone

Due le tipologie di batterie al litio disponibili sul mercato. Da un lato troviamo gli accumulatori agli ioni di litio (Li-ion), ideati agli inizi del XX secolo e commercializzati a partire dall'inizio degli anni '90; dall'altro, invece, abbiamo le pile ai polimeri di litio (Li-po), più recenti e leggere rispetto alle prime.

Le due tipologie di batterie a litio si differenziano anche per forma ecostruzione. Nelle batterie agli ioni di litio, che possono essere prodotte a forma di bottone o come lunghi cilindri metallici, i sali del minerale sono immersi in un solvente liquido che funge da elettrolita. Nelle batterie ai polimeri di litio il solvente liquido è sostituito da un composto polimerico solido, che rende gli accumulatori maggiormente modellabili e adattabili alle situazioni più disparate.

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In entrambi i casi, il funzionamento delle batterie a litio si basa su delle reazioni chimiche: gli ioni di litio (Li+) si muovono dall'anodo in carbonio (elettrodo positivo) al catodo in litio (elettrodo negativo). Il movimento prodotto dagli atomi rilascia energia all'intero circuito, dando la carica necessaria agli smartphone. Quando si mette in funzione il caricabatterie il processo è inverso, gli ioni positivi sono assorbiti dall'anodo.

Attenzione alle temperature

Rispetto alla generazione di batterie in nichel-cadmio, le pile al litio sono più leggere e mantengono la carica per più tempo, anche se non sono utilizzate. A fronte di questi vantaggi, gli accumulatori al litio soffrono di alcuni problemi da non sottovalutare assolutamente. Il litio, in particolare, è un metallo che si scalda molto facilmente e, se si supera la temperatura critica, può diventare infiammabile e altamente pericoloso per l'incolumità degli utenti: in alcuni casi il dispositivo può esplodere. Per evitare che ciò accada, gli ultimi modelli di smartphone hanno integrato un sistema di sicurezza che porta allo spegnimento dello smartphone una volta raggiunta una certa temperatura.

Le alte temperature, inoltre, hanno un effetto deleterio anche sulla durata e sull'aspettativa di vita delle batterie al litio. Al di là dell'invecchiamento naturale degli accumulatori, una temperatura di utilizzo elevata fa diminuire il numero di cicli di ricarica delle batterie, compromettendone la piena funzionalità anche solo dopo un anno di utilizzo. Le temperature più elevate sono raggiunte durante la ricarica, per questo motivo è consigliabile usare un caricabatterie dal basso amperaggio, affinché le componenti hardware non siano messe sotto stress.

Sviluppi futuri

Come visto, la situazione vissuta a metà degli anni '90 con le batterie al cadmio sembra ripetersi ai nostri giorni: l'hardware degli smartphone e dei tablet, sempre più potente, richiede un carico energetico che le piccole batterie al litio sembrano non poter supportare. Si rende necessario, dunque, un cambiamento di strategia che permetta di ridurre ulteriormente la grandezza delle batterie e di aumentarne la capacità di carica. Diverse le soluzioni in ballo.

Da un lato, ad esempio, troviamo Samsung con le sue batterie con catodo di silicio rivestito di grafene e capaci di durare di più a parità di carica. Da non sottovalutare, poi, le batterie in alluminio sviluppate presso l'Università di Stanford (Stati Uniti) capaci di ricaricarsi più velocemente e con un'aspettativa di vita di gran lunga superiore alle batterie al litio. Dal MIT, invece, arrivano le batterie flessibili e arrotolabili, che possono essere utilizzate anche in dispositivi mobili con display curvo. Dalla Cina, infine, arrivano buone nuove per le batterie al litio: utilizzando dei derivati della seta sembrerebbe possibile allungarne vita e durata per singola carica.

A cura di Cultur-e

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