Quotazione smartphone Samsung usati: quanto vale il mio telefono vecchio?
State valutando di cambiare il vostro smartphone Samsung? Oppure volete semplicemente passare a un modello di smartphone più nuovo e performante?
In qualunque caso vi troviate dove sapere che, invece di mandare semplicemente “in pensione” il vostro telefono usato, esiste una possibilità che potrebbe farvi rientrare di qualche centinaia di euro che avete speso per il suo acquisto.
Come? Facendolo valutare. Se non sapete quanto possa valere il vostro vecchio Samsung usato, vediamo di seguito qualche esempio di quanto possono valere i modelli usati.
Criteri di valutazione per vecchi smartphone Samsung
Prima di vedere quanto possono valere sul mercato i vecchi modelli di cellulari Samsung, occorre dire che per valutare correttamente il prezzo di un telefono usato bisogna considerare le condizioni tecniche ed estetiche.
Questi criteri concorrono tutti a determinare le quotazioni di mercato dei modelli di cellulare usati e, ovviamente, non sono validi solamente per i modelli Samsung, ma sono applicabili per la valutazione di qualsiasi dispositivo mobile.
Tra le prime condizioni che vengono valutate troviamo la presenza o l’assenza del caricabatterie. Questo può sembrare un elemento poco rilevante, tuttavia ogni cellulare avrebbe bisogno del suo caricabatterie, pertanto acquistare un modello sprovvisto costringe a cercare un modello compatibile, con tutti i rischi del caso.
Oltre alla presenza del caricabatterie, vi sono i seguenti criteri meccanici che servono a valutare i cellulari:
il telefono si accende e mantiene la carica; si spegne normalmente e si riaccende con il giusto pulsante;
la porta d’ingresso dell’alimentazione non presenta segni di usura o danneggiamenti;
lo schermo touch screen funziona correttamente;
il telefono non presenta blocchi operativi ed è correttamente aggiornato alla versione più recente del sistema operativo.
Oltre ai requisiti meccanico-tecnologici, occorre che il telefono soddisfi anche ulteriori requisiti di tipo estetico come:
l’assenza di graffi e crepe sullo schermo o in qualsiasi altra zona del telefono;
assenza di ruggine o segni di corrosione dipesi da infiltrazione di liquidi o acqua (soprattutto in concomitanza delle entrate del jack e dell’alimentatore);
assenza di elementi di ricambio contraffatti oppure che alterino la linea estetica del telefono (di solito frutto di riparazioni eseguiti da rivenditori non ufficiali).
Se il vostro cellulare rispetta la maggior parte oppure la totalità di questi criteri, allora sarà più facile che possa ottenere una buona quotazione di mercato.
Quanto può valere un vecchio telefono Samsung
Per avere un’idea di riferimento del valore del vecchio Samsung, partiamo prendendo come riferimento i telefoni più recenti e classificabili come ex top di gamma.
Naturalmente, i prezzi variano e talvolta non di poco, a seconda del colore del dispositivo e della capacità di memoria. Vediamo di seguito i costi di mercato dei modelli Samsung, dal più recente al meno recente:
Galaxy S21
Si tratta del più recente ritrovato venduto dall’azienda Samsung. Un modello usato con capacità di memoria di 256 Gb si aggira in media intorno ai 600 – 650 euro, mentre la versione 128Gb è valutata intorno a 500 – 550 euro.
Galaxy S20
Il prezzo per un Galaxy s20 va dai 520-430 euro (256 Gb) e 350 – 320 euro Gb (128 Gb).
Galaxy S10 5G
Attualmente la quotazione disponibile è solo per modelli con capacità di memoria interno ai 256 Gb, il cui prezzo si assesta intorno ai 320-300 euro.
Galaxy S10 Plus
Si tratta del modello dallo schermo più ampio rispetto ai modelli della linea S10 e pertanto anche a distanza di qualche anno il suo prezzo rimane stabile intorno ai 280 e 310 euro.
Galaxy S9
Malgrado il suo prezzo di lancio si sia aggirato tra 899 e 999 euro, la quotazione di mercato attuale di un Galaxy S9 usato si aggira intorno ai 290 – 190 euro.
Galaxy S8 Plus
Questi sono i prezzi di alcuni dei cellulari che sono stati dei veri e propri top di gamma con il prezzo di lancio che è arrivato quasi al migliaio di euro. Pertanto, se il vostro vecchio cellulare Samsung si trova tra questi modelli e state pensando di venderlo, sappiate che sono ancora ben quotati sul mercato. D’altro canto, chi vorrà acquistare un cellulare Samsung usato (e ricondizionato) potrà usufruire di ottime percentuali di sconto. Tuttavia, se siete interessati a conoscere il prezzo di mercato del vostro modello di Samsung che però non è un top di gamma, sappiate che, un modello come il Galaxy J6 va da un massimo di 139 euro fino a un minimo di 119 euro.
Come già anticipato la percentuale di prezzo terrà conto di numerose variabili che dovrete tenere in considerazione per comprendere il valore di mercato del vostro vecchio cellulare.
Piattaforme online per valutazione e compravendita Samsung usato
Concludiamo questo articolo segnalando alcune tra le piattaforme online più usate e conosciute del web dove poter effettuare le valutazioni dei vostri cellulari Samsung, così da poter avere un’idea del suo attuale valore di mercato e dei criteri di vendita.
Come prima, segnaliamo la piattaforma ufficiale di Samsung, dedicata al servizio di valutazione dei prodotti Samsung di seconda mano: Samsung Members. In realtà la piattaforma nasce come servizio di assistenza personalizzata per clienti Samsung e tra i vari servizi offerti compare proprio quello di valutazione del vecchio cellulare usato. Oltre al consueto servizio di valutazione, periodicamente, vengono inoltre effettuati dei cicli di valutazione specifici su alcuni modelli di Galaxy che sono stati venduti in un determinato lasso di tempo individuato. Per conoscere se il vostro vecchio Samsung possa rientrare in questi specifici cicli di valutazione, sarà sufficiente collegarsi al sito ufficiale di Samsung Members, entrare nell’apposita area riservata e controllare le fasce di valutazioni attualmente attive. Trattandosi di un servizio offerto direttamente dall’azienda Samsung le valutazioni sono tra le migliori del mercato e potrete sicuramente ottenere il giusto trattamento.
Segnaliamo infine ulteriori piattaforme online dove sarà possibile far valutare il vostro telefono Samsung: RiCompro; Fast Device; ReBuy e Re!Commerce il servizio di rivendita di e-commerce, cellulari compresi, offerto direttamente dal colosso Amazon. Il servizio di rivendita Amazon funziona nello stesso identico modo delle altre piattaforme: dopo aver compilato un apposito form specificando le condizioni del vostro cellulare si potrà ricevere una valutazione immediata che sarete liberi di accettare o rifiutare.
Sicurezza sul lavoro: Uso del cellulare e campi elettromagnetici
L´uso crescente delle nuove tecnologie nel campo delle telecomunicazioni ha portato a un continuo aumento della presenza di sorgenti di campi elettromagnetici (CEM), rendendo sempre di maggiore attualità la problematica dell’esposizione della popolazione e dei lavoratori a tali agenti.
E’ opportuno ricordare, a questo proposito, che le specifiche disposizioni sulla protezione dei lavoratori dalle esposizioni ai campi elettromagnetici – derivate dal recepimento della direttiva 2004/40/CE e contenute nel Capo IV del Titolo VIII del Decreto legislativo 81/2008 – entreranno in vigore il 31 ottobre 2013.
I campi elettromagnetici interagiscono con le cariche elettriche presenti nel corpo umano provocando sempre in qualche misura una risposta, che può talvolta tradursi in un effetto biologico. Questo però, non implica necessariamente un effetto di danno alla salute (o effetto sanitario).
Gli effetti biologici e sanitari sono diversi a seconda della frequenza dei campi esterni che li inducono. L’importanza relativa di ciascun effetto cambia gradualmente all’aumentare della frequenza.
Ai fini della protezione si distinguono solitamente i seguenti tipi di campi:
campi elettrici e magnetici statici (0 Hz),
campi elettrici e magnetici a frequenza intermedia (300 Hz – 10 MHz),
campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde (10 MHz – 300 GHz).
La telefonia cellulare (come gli altri sistemi di comunicazione senza fili) si basa sulla trasmissione di segnali attraverso onde elettromagnetiche. La frequenza di queste onde (variabile tra circa 900 e 2200 MHz) rientra nell’intervallo delle cosiddette microonde.
Nella vita quotidiana, quasi tutti sono esposti ai campi elettromagnetici che sono generati sia dai telefonini sia dalle stazioni radio base. Date le distanze, le esposizioni dovute a queste ultime sono in generale bassissime, inferiori di diversi ordini di grandezza ai limiti raccomandati internazionalmente.
Le esposizioni durante l’uso del telefonino, invece, sono molto più alte a causa della vicinanza al corpo dell’antenna: l’assorbimento locale di energia elettromagnetica è molto superiore (tipicamente da 100 a 1000 volte) a quello che si può avere per effetto di stazioni radio base, anche relativamente vicine.
L’energia elettromagnetica assorbita dai tessuti del corpo umano viene dissipata sotto forma di calore e, in linea di principio, provoca un aumento della temperatura del corpo. Gli studi scientifici hanno però dimostrato che anche nei tessuti più esterni, come la pelle e l’orecchio esterno, che sono soggetti al maggiore assorbimento di energia elettromagnetica, l’aumento di temperatura non supera 0,1 – 0,2 °C.
Questa variazione è molto inferiore a quelle fisiologiche e quindi non costituisce un rischio sanitario. Ancora più basse sono le variazioni all’interno del cervello. Si possono quindi escludere danni alla salute dovuti ad effetti termici di tipo immediato.
È stata avanzata l’ipotesi che l’esposizione prolungata a campi a microonde possa dare luogo ad effetti a lungo termine ed in particolare allo sviluppo di tumori.
Esposizioni croniche potrebbero verificarsi per la vicinanza di stazioni radio base ad abitazioni, scuole o altri luoghi residenziali, oppure a un uso intenso del telefono cellulare.
Gli eventuali effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a microonde, e di quelli propri della telefonia cellulare in particolare, sono stati valutati da diverse commissioni internazionali di esperti.
Studi epidemiologici sono stati condotti per analizzare possibili correlazioni tra l’uso del telefono cellulare e lo sviluppo di tumori nel cervello o altri organi della testa (nervo acustico, ghiandole salivari).
La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) il 31 maggio scorso “ha incluso le radiazioni dai cellulari tra gli elementi ‘possibilmente cancerogeni’ (gruppo B2)”.
Degna di menzione la sentenza n. 17438 dello scorso 12 ottobre, la Cassazione Civile si è pronunciata sul rapporto di concausalità tra un intenso uso del cellulare aziendale e le patologie tumorali affermandone la sussistenza.
Riguardo alla prevenzione degli effetti si raccomanda un uso cautelativo del telefono cellulare, e, il Consiglio Superiore di Sanità il 15 novembre 2011 “ha emesso un parere per l’adozione di cautele nell’uso dei dispositivi, soprattutto da parte dei bambini” riportando il decalogo per un Uso Cautelativo del Cellulare:
scegliere il modello di cellulare con minore SAR-Specific Absorbing Rate;
i bambini dovrebbero usare i cellulari solo per le emergenze. Meglio gli sms;
evitare di tenere il cellulare a contatto con il corpo. Evitare tasche dei pantaloni e della camicia;
non addormentarsi con il cellulare acceso troppo vicino al cuscino;
prediligere la linea telefonica fissa;
poche barre del segnale di campo significano più radiazioni. Evitare chiamate quando c’è poco segnale;
in movimento (auto, treno) il cellulare emette più radiazioni;
durante il tentativo di connessione emette più radiazioni: tenerlo lontano dalla testa sino alla risposta;
prediligere l’auricolare (con il filo), vivavoce o sms ogni volta che è possibile;
effettuare chiamate di breve durata e alternare l’orecchio.
Autore: Roberta Pellizzon
Fonte: Istituto Superiore della Sanità, D.Lgs. 81/08
Smartphone, ecco quanto si svalutano in un anno. Android il 33%, un iPhone in media il 16%
Con il prezzo dei top di gamma in costante ascesa - quasi tutti ormai passano la soglia psicologica dei 1.000 euro - la permuta del vecchio dispositivo ha assunto via via un’importanza sempre maggiore quando si cambia lo smartphone. Ma quanto può valere un vecchio dispositivo e, soprattutto, c’è differenza fra un dispositivo iOS e un dispositivo Android in termini di svalutazione?
Per rispondere a queste domande abbiamo analizzato un rapporto di BankMyCell, uno dei più grandi aggregatori del mondo di siti per permute di smartphone e tablet. E la risposta è sì: c’è una gran differenza di svalutazione fra un iPhone e un telefono Android. Un dispositivo Android si svaluta di più del doppio nello stesso arco di tempo rispetto ad un iPhone.
Andando a guardare il grafico, infatti, si può vedere come la valutazione di un dispositivo iOS scenda, in media, del 16,70% dopo un anno. Un top di gamma Android da 700 dollari a salire perde invece il 33,21% del proprio valore un anno dopo. Ancor peggio se abbiamo deciso di comprare un dispositivo Android sotto i 350 dollari: si svaluta di oltre la metà del proprio prezzo (-52,61%) dopo un anno.
Il grafico della svalutazione su un periodo di quattro anni
Clamorosi i dati se guardiamo ad un orizzonte di quattro anni: un iPhone dopo quattro anni si è svalutato in media del 66,43%. Un top di gamma Android ha perso l’81,11% del valore nello steso arco di tempo, mentre dopo quattro anni un Android di fascia media ha un valore prossimo allo 0, avendo perso oltre il 94% del proprio valore iniziale.
Gli iPhone mantengono benissimo il valore, ma occhio al SE 2020
Dando uno sguardo ai dispositivi più amati dalla clientela, possiamo notare come un Samsung S20 abbia subito una svalutazione del 34,73% in meno di un anno di commercializzazione. Ancor peggio se parliamo dell’S20 Ultra, sceso del 36,30%.
Anche il Note 20, uscito ad agosto 2020 sul mercato americano, si fa già notare per un’importante svalutazione. In poco più di sei mesi, infatti, il dispositivo ha già perso oltre il 14% del proprio valore, con la versione Ultra che ha perso il 12,19%
Numeri ancora peggiori se guardiamo in casa Google, dove il Pixel 4 ha perso oltre il 40% del proprio valore in poco più di un anno. Un po’ meglio la valutazione del 4XL, che ha perso solo - si fa per dire - il 34,64%
Anche se relativamente a questo campo iOS è un’isola felice, anche in casa Apple ci sono differenze notevoli. Se da un lato l’iPhone 11 ha perso appena il 12,84% di valore in poco più di anno, con l’11 Pro Max che ha perso invece il 15,96%, a svalutarsi in maniera importante è invece l’iPhone SE 2020. Il piccolo di casa, in meno di un anno di commercializzazione, vale già il 38% in meno.