▷ Migliori smartphone 2021 (top 5)

by Vittore Zetticci

Come scegliere lo smartphone

Per decidere quale smartphone comprare bisogna innanzitutto capire i propri bisogni e il proprio budget, questo a meno che non siate già affezionati alle varie marche che dominano il mercato. La redazione di Qualescegliere.it recensisce tutti i nuovi migliori smartphone, consigliamo ai lettori di salvare questa pagina nei preferiti per rimanere aggiornati.

La marca è importante?

Il brand è un elemento di un certo rilievo, tanto che finisce per diventare un punto di riferimento essenziale nella scelta di molti consumatori, per più di una ragione. Anzitutto, a una marca si lega l’adozione di un sistema operativo e di un app store che, come vedremo, hanno un impatto decisivo sulle prestazioni dell’apparecchio. Inoltre, a un brand si legano determinate politiche in fatto di assistenza clienti e di garanzia sul prodotto. Infine, alle varie marche si lega un design distintivo del prodotto, che varia fortemente da una casa produttrice all’altra e che può influenzare fortemente la preferenza per un determinato smartphone, delle volte dando vita a dei veri status symbol.

Nei paragrafi che seguono tratteremo i parametri tecnici oggettivi che rendono un cellulare più o meno performante: per approfondimenti sui singoli brand di cellulari consigliamo di consultare le pagine dedicate a iPhone, Samsung, Huawei, XiaoMi, OPPO e OnePlus.

1. Sistema operativo e aggiornamenti

L’introduzione dell’AI (intelligenza artificiale) ha ampliato le potenzialità dei cellulari e reso importantissimo il software presente sui dispositivi rispetto all’hardware. Infatti, dal software dipendono svariate caratteristiche, quali il grado di accessibilità dell’interfaccia, la possibilità d’installare o meno determinate app, l’interazione con altri dispositivi, ma anche la qualità di foto e video. Il software è meno importante per i cellulari meno sofisticati, quelli cioè che offrono unicamente funzionalità di base, come i cellulari per anziani. Android di Google e iOS di Apple sono i più diffusi sistemi operativi (SO, in inglese OS) sul mercato, con iOS disponibile solo sugli iPhone e Android presente in ben oltre la metà degli smartphone in circolazione, in quanto adottato da quasi tutti i produttori di cellulari non Apple. Soprattutto per Android, è fondamentale valutare la versione installata e l’eventuale possibilità di scaricare aggiornamenti, non sempre garantita, in particolare quando si acquistano dispositivi di fascia economica. Non poter aggiornare il proprio cellulare può tradursi in una vita estremamente breve del prodotto, anche perché le applicazioni sono in costante evoluzione e non risulterebbero più utilizzabili. Al momento, Android è arrivato alla versione 11.0, iOS alla 15.

2. Schermo

Un altro dei principali fattori da considerare nella scelta dello smartphone riguarda le caratteristiche dello schermo. In particolare, consigliamo di valutarne le dimensioni e la qualità di riproduzione, due elementi che vanno attentamente considerati in relazione all’uso che s’intende fare dello smartphone.

Dimensione

Lo schermo occupa praticamente tutta la superficie frontale di uno smartphone, contribuendo fortemente a definirne il design e le dimensioni totali. Queste ultime vengono misurate in pollici, tenendo conto della diagonale che corre tra i due angoli opposti del display. La tendenza del mercato si volge da un lato a progettare un tipo di cellulare con lo schermo sempre più ampio per il pieno godimento delle applicazioni visual, la cui dimensione varia mediamente dai 4 ai 6,5 pollici e oltre; dall’altro a proporre un tipo di cellulare con schermi le cui diagonali arrivano fino ai 5,3 pollici, che può essere usato agevolmente con una mano, ed essendo poco ingombrante può essere comodamente infilato in una tasca. In generale, smartphone con schermi da 5,4 pollici in su permettono una lettura dei documenti più comoda o una visualizzazione più chiara delle app, anche se per gli utenti affezionati ai più piccoli potrebbero risultare ingombranti e difficilmente trasportabili. Va detto che con il costante avanzamento tecnologico i dispositivi diventano sempre più leggeri e maneggevoli, per cui le maggiori dimensioni non sempre si traducono in un disagio.

Qualità di riproduzione

La qualità con cui uno schermo riproduce foto e video è altrettanto importante ed è principalmente determinata dalla tecnologia con cui è realizzato, dalla sua risoluzione e dalla densità di pixel per pollice (ppi). Vediamo allora tutte queste caratteristiche.

Tecnologia

La tecnologia con cui viene realizzato lo schermo ha un impatto decisivo sulle sue performance. Di seguito riportiamo quelle maggiormente diffuse, basate su LCD, OLED e quelle usate solo da Apple.

LCD (Liquid Crystal Display) , lo schermo a cristalli liquidi retroilluminati. Ha un basso consumo energetico e per questa ragione è spesso impiegato dai produttori, pur avendo un basso livello di contrasto; L’evoluzione di questa tecnologia ha dato vita agli schermi: TFT LCD (Thin-Film-Transistor LCD) , una variante che regala un livello di contrasti maggiori, a fronte di costi di produzione e consumi energetici maggiori; IPS LCD (In-Plane-Switching LCD) , i più avanzati come tecnologia LCD, che offrono degli angoli visivi più ampi, un contrasto maggiore e una gamma di colori più elevata, a fronte di un consumo energetico minore e un prezzo maggiore del TFT LCD.

, lo schermo a cristalli liquidi retroilluminati. Ha un basso consumo energetico e per questa ragione è spesso impiegato dai produttori, pur avendo un basso livello di contrasto; L’evoluzione di questa tecnologia ha dato vita agli schermi:

Oggi L’IPS LCD rappresenta l’alternativa all’AMOLED, rispetto al quale offre colori più fedeli alla realtà, un consumo di batteria contenuto e una migliore resa sotto il sole, anche in presenza di refresh rate elevati. Dunque, è consigliabile per chi usa il telefono per lo più all’aperto

OLED (Organic Light-Emitting Diode) . Lo schermo a LED organici utilizza, appunto, un materiale organico che emette luce quando è attraversato da corrente. Offre tonalità scure più nitide , colori brillanti e una rapida generazione delle immagini. D’altro canto, proprio perché costituiti da materiale organico, gli schermi che adottano questa tecnologia vanno incontro a un deterioramento più rapido, soprattutto se frequentemente esposti al sole, e hanno un costo maggiore rispetto agli IPS LCD; AMOLED (Active Matrix OLED) . Lo schermo OLED a matrice attiva, tecnologia di cui Samsung si è affermata produttore leader, ha maggiore flessibilità e minor spessore, ha reattività e frequenza di aggiornamento maggiori (ottimo per il gaming) e basso consumo energetico, ma ha un costo maggiore di produzione; Super AMOLED prodotti da Samsung, presentano minor consumo e migliore gestione della luce solare, rispetto agli AMOLED.

. Lo schermo a LED organici utilizza, appunto, un materiale organico che emette luce quando è attraversato da corrente. Offre , e una rapida generazione delle immagini. D’altro canto, proprio perché costituiti da materiale organico, gli schermi che adottano questa tecnologia vanno incontro a un deterioramento più rapido, soprattutto se frequentemente esposti al sole, e hanno un costo maggiore rispetto agli IPS LCD;

Retina, nelle sue diverse declinazioni, è il termine che Apple usa per i suoi schermi, basati su tecnologie IPS LCD e OLED, a seconda dei casi. Di volta in volta, con più o meno successo, Apple cerca di distinguersi dalla concorrenza migliorando le tecnologie disponibili sul mercato con l’aiuto dell’AI. Per approfondire l’argomento, consigliamo la pagina dedicata agli iPhone.

Le tecnologie qui esposte sono a loro volta soggette a ulteriori modifiche, atte a migliorare la qualità, la resistenza e le performance dei display. Nell’analizzare i singoli prodotti verranno considerate e spiegate queste migliorie, così da comprenderne l’impatto sul dispositivo.

Definizione e risoluzione

Il tipo di risoluzione con cui lo schermo può riprodurre foto e video e la densità di pixel per pollice possono avere un peso notevole nella scelta dello smartphone. Di seguito le opzioni correnti:

HD (High Definition): gli schermi ad alta definizione hanno risoluzione 1280 x 720 pixel;

(High Definition): gli schermi ad alta definizione hanno risoluzione 1280 x 720 pixel; FHD (Full HD): 1920 x 1080 pixel;

(Full HD): 1920 x 1080 pixel; Q-HD (Quad HD): detti anche (erroneamente) 2k , quattro volte la definizione di un display HD, 2560 x 1440 pixel;

(Quad HD): detti anche (erroneamente) , quattro volte la definizione di un display HD, 2560 x 1440 pixel; 4K ( 4096 x 2160 px ): spesso erroneamente usata come sinonimo di Ultra HD ( 3860 x 2160 px ) perché entrambe sono a 2160 p.

( ): spesso erroneamente usata come sinonimo di ( ) perché entrambe sono a 2160 p. 8K: non è stato ancora lanciato sul mercato smartphone.

Oltrepassati i 500/600 ppi e a partire dal QHD il livello di definizione dell’esperienza visiva è decisamente ottimo, che si tratti di video, giochi o visualizzazione delle immagini. Questo perché bisogna considerare che se usiamo uno schermo da 5 pollici a 20/30 cm dal volto non saremmo fisicamente in grado di percepire miglioramenti nell’esperienza fornita da un 4K.

Altre caratteristiche

Frequenza di aggiornamento, il refresh rate indica il numero di volte che il display aggiorna la propria immagine in un secondo ed è indicato in Herz (Hz).

Recentemente si è raggiunto il tetto dei 120 Hz, il che interesserà soprattutto i fruitori di video game, dato che maggiore è la frequenza di aggiornamento, più fluida è la visualizzazione per le immagini in rapido movimento. Chi non utilizza il telefono soprattutto per questo troverà che la batteria viene inutilmente consumata per garantire elevate prestazioni video e sarà necessario un power bank.

Infine, un possibile plus è dato dalla resistenza dello schermo. Oggi si opta sempre più frequentemente per l’acquisto di pellicole protettive volte a proteggere lo smartphone da eventuali graffi, mentre esistono tipologie di vetro particolarmente resistenti, soprattutto agli urti, come per esempio i Gorilla Glass o il Ceramic Shield, quando si tratta degli ultimi iPhone.

3. Fotocamera

La fotocamera degli smartphone è un elemento tanto complesso da valutare quanto decisivo per la propria scelta, dal momento che questi dispositivi sono diventati veri e propri sostituti delle macchine fotografiche digitali.

Per avere dei buoni risultati non c’è per forza bisogno di essere dei fotografi, per fortuna si può scattare in modalità automatica affidandosi ai sensori, che ogni volta sfruttano al meglio l’hardware disponibile per lo scatto migliore data la situazione.

Se sensori e software lavorano bene insieme, migliore l’hardware migliore il risultato, ma se con il sensore non lavora un software adeguato, il potenziale dell’hardware non sarà valorizzato. Detto ciò, vediamo nel dettaglio i fattori da valutare a livello hardware.

Risoluzione di foto e video prodotti con il cellulare

Da tenere presente sia per le foto che per i video c’è la risoluzione: immagini e video creati con una maggiore risoluzione presentano maggiori dettagli (se riprodotti su dispositivi adeguati), sono meno “piatti” e offrono la possibilità del fotoritocco, ma se la destinazione delle vostre foto e delle registrazioni video sono esclusivamente i social media forse non avete bisogno di performance elevate. Facebook, ad esempio, richiede all’utente di cambiare espressamente le impostazioni di default del proprio account per consentirgli la possibilità di pubblicare immagini in HD (1280 x 720 pixel).

Sensore e MegaPixel

Il parametro più evidenziato e forse abusato dai produttori è il numero dei MegaPixel (MP) del sensore della fotocamera.

I MP indicano quanti pixel compongono le foto che verranno scattate, dunque la dimensione della superficie: più MP, più grandi le foto. Più grandi le foto, più pesante il file, dunque più spazio verrà occupato nella memoria flash e più banda sarà necessaria per il trasferimento dell’immagine.

La maggior parte delle fotocamere posteriori degli smartphone di fascia media ha un sensore da 12 megapixel e non vale la pena impostare una qualità minore delle foto in output con l’obiettivo di risparmiare memoria, perché queste verrebbero prodotte con molti megapixel in meno, vanificando il vostro investimento.

Ad esempio, se abbiamo una fotocamera da 12 MP che crea foto da 6 megabyte e un cellulare con una memoria da 128 GB, potremo immagazzinare 21.000 fotografie (se la memoria non fosse anche dedicata ad altri file).

Una foto scattata in 12 MP permette di ottenere una stampa di ottima qualità di 28 × 35 cm.

Se d’abitudine non stampiamo, ma visualizziamo foto e video su schermi TV o PC, consideriamo che con uno schermo 4K abbiamo la perfetta visualizzazione di foto in 8 MP.

L’avvento degli schermi 8K giustifica l’attenzione per l’acquisto di cellulari con fotocamere da massimo 33 MP, ma resta il fatto che una foto di qualità dipende anche dalle capacità tecniche delle fotocamere e dal software, non solo dai MP.

Apertura del diaframma

Per ogni fotocamera posteriore del cellulare, accanto ai MP c’è il valore degli f del diaframma, lo strumento che ha in fotografia la stessa funzione dell’iride per l’occhio umano: aprendosi e chiudendosi fa variare la quantità di luce in entrata, o esposizione. Un diaframma piccolo migliora la nitidezza delle foto scattate in condizioni di scarsa luminosità, ad esempio quelle al chiuso.

La f indica appunto la dimensione del foro: più piccolo è il valore, più grande è il diametro e di conseguenza maggiore sarà la quantità di luce che entrerà nell’obiettivo.

Tradizionalmente negli smartphone si ha un diaframma fisso molto aperto, come f/2, f/1.8 e f/1.6, ma alcuni modelli iniziano a prevedere diaframmi ad apertura variabile, modificabili anche manualmente dagli utenti più esperti.

Obiettivi posteriori

Ultimamente sul mercato vengono lanciati cellulari che hanno da 2 a 4 fotocamere posteriori, ma bisogna evidenziare che l’equazione più fotocamere uguale a migliore qualità foto / video non è corretta. Le fotocamere posteriori che si affiancano alla principale sono:

Il grandangolo , che entra in azione per ampliare il campo visivo senza doversi allontanare dal soggetto;

, che entra in azione per ampliare il campo visivo senza doversi allontanare dal soggetto; Il teleobiettivo , che si attiva quando scattiamo foto a soggetti lontani al posto dello zoom digitale, a beneficio della qualità dell’immagine. Per il teleobiettivo sarà importante guardare lo zoom ottico massimo : se è di 2x l’ingrandimento del soggetto sarà di due volte;

, che si attiva quando scattiamo foto a soggetti lontani al posto dello zoom digitale, a beneficio della qualità dell’immagine. Per il teleobiettivo sarà importante guardare lo : se è di 2x l’ingrandimento del soggetto sarà di due volte; L’ultra-grandangolo, per ampliare ben oltre i 90° il campo visivo.

Questi obiettivi extra, se buoni, contribuiranno a migliorare il risultato delle nostre foto.

Fotocamera frontale

Gli usi principali della fotocamera anteriore riguardano l’esecuzione di videochiamate e la realizzazione di selfie, perciò solitamente le performance sono inferiori rispetto a quelle posteriori, pensate invece per immortalare i ricordi da stampare o riprodurre su maxischermo. La maggior parte delle fotocamere anteriori monta sensori che vanno almeno dai 10 MP in su.

Flash

Un flash LED, a volte doppiamente presente (anche con la camera frontale), può servire per utilizzare la fotocamera in condizioni in cui l’illuminazione sia quasi o del tutto assente, fungendo all’occorrenza anche da torcia. Escludendo alcune situazioni particolari, il risultato è tuttavia migliore quando la fotocamera offre un ampio spettro di ISO, permettendo di evitare il più possibile l’uso del flash. I flash possono essere single LED, il più semplice, oppure più evoluti, dual LED o addirittura quad LED.

Altre caratteristiche

Altre funzionalità che sarebbe meglio avere, anche se il risultato varierà in base al modello di cellulare:

L’ HDR (High Dynamic Range) : frutto dell’intelligenza artificiale, consiste nello scatto multiplo di foto con esposizioni diverse in rapida successione, che vengono unite dal software in un’unica foto. La foto che ne risulta mostra l’equilibrio ottimale;

: frutto dell’intelligenza artificiale, consiste nello scatto multiplo di foto con esposizioni diverse in rapida successione, che vengono unite dal software in un’unica foto. La foto che ne risulta mostra l’equilibrio ottimale; La stabilizzazione dell’immagine , che riduce la possibilità che le nostre foto siano mosse e può essere di tipo meccanico, quindi ottica (OIS) , oppure elettronica (EIS) ;

, che riduce la possibilità che le nostre foto siano mosse e può essere di tipo meccanico, quindi , oppure ; La modalità notturna , che consente di scattare foto in condizioni di estrema scarsità di luce;

, che consente di scattare foto in condizioni di estrema scarsità di luce; Le modalità ritratto e panorama , con una resa migliore a seconda della vicinanza del soggetto;

, con una resa migliore a seconda della vicinanza del soggetto; Funzioni avanzate simil-reflex, come la possibilità di scattare totalmente in modalità manuale e di ottenere la foto in formato RAW , ideale per il fotoritocco;

e di ottenere la foto in formato , ideale per il fotoritocco; Possibilità di registrare video slow motion e time lapse ;

; Stabilizzatore video.

Qualità dei video prodotti

La qualità dei video realizzati con gli smartphone viene misurata in pixel/fps (frame-per-second), dove i pixel rappresentano la risoluzione e la quantità di informazioni in un singolo fotogramma, mentre gli fps la quantità di fotogrammi in un secondo.

In parole povere, maggiore è la risoluzione maggiore sarà la qualità dell’immagine, maggiori gli fps e maggiore sarà la fluidità con cui il video verrà riprodotto.

Attualmente, la maggior parte dei cellulari è in grado di registrare almeno video Full HD a 30 fps (risoluzione di 1920 x 1080 pixel), oppure addirittura in 4K a 30 fps (risoluzione di 4096 x 2160 pixel). In quest’ultimo caso è possibile selezionare ed estrarre dal video singole foto stampabili in ottima qualità e perfettamente visibili su uno schermo 4K.

I produttori stanno iniziando a lanciare sul mercato i primi dispositivi che supportano registrazioni video in 4K a 120 fps e 8K a 30 fps, anche se sono schermi ancora non troppo diffusi.

4. Hardware

Il quarto fattore che consigliamo di valutare nella scelta di uno smartphone è quello relativo all’hardware, ovvero ai suoi componenti interni. Il discorso è piuttosto complesso: all’interno degli smartphone troviamo installati i cosiddetti SoC (System-on-a-Chip), ovvero circuiti integrati nei quali sono presenti tutti i componenti che permettono a un computer di funzionare. I SoC più noti sono Exynos, Snapdragon, Kirin e Helyos, che a loro volta sono stati sviluppati in diversi modelli e variamente aggiornati per incrementarne le potenzialità e l’efficienza. All’interno dei SoC troviamo generalmente il processore, un sottosistema video e la RAM. Per semplificare l’approccio a questa parte scegliamo di distinguere tre parametri base per valutare l’hardware di uno smartphone, dal momento che questo svolge un ruolo molto importante nel determinare le prestazioni di questo tipo di dispositivo: ad esempio condiziona la velocità di esecuzione di un comando, l’apertura e l’utilizzo delle app, il consumo energetico e molto altro ancora. Questi tre parametri sono processore, RAM e memoria.

Processore

Un processore potente e di buona qualità è fondamentale per determinare la qualità di uno smartphone. Da questo dipendono infatti la velocità di apertura delle applicazioni, la fluidità della loro esecuzione e, non ultimo, la qualità dell’esperienza videoludica. Il processore contribuisce anche a determinare l’efficienza del prodotto, così come il consumo della batteria, la velocità di download e il funzionamento della fotocamera. Tra i processori impiegati nella produzione di smartphone si trovano Dual-Core, Quad-Core ed Octa-Core, ognuno dei quali presenta caratteristiche e specifiche uniche. È importante notare che un maggior numero di Core non significa necessariamente una maggiore qualità del processore o rapidità di esecuzione di svariate applicazioni simultaneamente. Può tuttavia indicare una maggiore efficienza nei consumi della batteria. I processori più potenti, infatti, con una CPU pari o superiore a 2 GHz, tendono a richiedere un forte dispendio di energia. Sfortunatamente la tecnologia nel campo delle batterie non è avanzata di pari passo a quella legata ad altre componenti fondamentali di questi dispositivi, costringendo spesso a un compromesso tra durata e prestazioni.

Memoria RAM

Per quanto riguarda la RAM (Random Access Memory) è possibile essere piuttosto drastici e optare per lo smartphone con il numero di GB di RAM maggiore. Anche dalla RAM dipende la velocità di apertura delle applicazioni, come la capacità di multitasking del dispositivo, un parametro molto importante da considerare, tanto che alcune aziende produttrici si stanno organizzando per consentire un ampliamento della RAM dopo l’acquisto. Generalmente gli smartphone montano almeno 2 GB di RAM e, in alcuni casi, fino a oltre 10 GB. Gli iPhone Apple riescono ad essere più performanti con una RAM inferiore alla media, grazie alla massima compatibilità tra hardware e software, perciò è difficile trovare informazioni ufficiali sulla quantità di RAM degli iPhone.

Memoria interna

La memoria interna flash (da alcuni impropriamente chiamata ROM) di uno smartphone determina la quantità di dati, applicazioni, aggiornamenti, foto o video che è possibile salvare direttamente sul proprio dispositivo prima di ricorrere magari al Cloud. È inoltre la sede del sistema operativo e di molte applicazioni sviluppate dai singoli marchi, che spesso è impossibile eliminare e che si traduce in un’effettiva memoria disponibile inferiore a quanto indicato nelle specifiche tecniche del prodotto. Come per la RAM, anche in questo caso è consigliabile avere quanta più memoria interna possibile.

In fascia economica si trovano dispositivi con memoria flash da 32 GB, mentre in fascia media 128 GB, in fascia alta fino a 1 TB e oltre. Può essere o meno presente uno slot dedicato a una scheda per l’espansione della memoria disponibile fino a un tetto massimo, normalmente indicato. Va però detto che in alcuni casi si dovrebbe rinunciare alla seconda SIM e che non tutte le applicazioni possono essere salvate su MicroSD, per cui è meglio non affidarsi esclusivamente alla memoria espandibile. Infine, alcuni produttori obbligano l’utente ad acquistare un’espansione di tipo proprietario, cioè dello stesso brand del cellulare, il che potrebbe risultare più costoso rispetto a una MicroSD standard.

Batteria

Un ulteriore fattore decisivo nella scelta dello smartphone è quello relativo alla sua batteria. Il processore, la tecnologia dello schermo, il tipo di fotocamera e molti altri elementi hanno un peso rilevante nel determinare il consumo della batteria, sia nel breve che nel lungo periodo, così come l’utilizzo che si fa dello smartphone (ad esempio il numero di app aperte contemporaneamente, la luminosità dello schermo, l’utilizzo di Bluetooth e WiFi ecc.). A tal proposito, chi si orienta verso l’acquisto dei top di gamma farebbe bene a considerare anche di comprare un power bank.

Capacità di carica

Una misura oggettiva per valutare la batteria è data dal suo numero di mAh (milliampere-ora), misura con cui si stabilisce la capacità di erogare energia di un dispositivo in un lasso di tempo determinato, di un’ora per l’appunto. Molto indicativamente, una batteria da 3000 mAh corrisponde a un’autonomia di 8 ore circa con un utilizzo medio del dispositivo, usato per effettuare chiamate, inviare messaggi, connettersi a una rete internet e navigare. Dunque una batteria intorno ai 3000 mAh può rispondere alle necessità base di buona parte dei consumatori e per questo motivo è consigliabile scegliere un modello che monti una batteria non inferiore a questa soglia. Si tenga anche presente che il sistema operativo installato sullo smartphone influenza notevolmente il consumo generale della batteria, poiché da esso dipende l’efficienza della gestione dei processi e dell’hardware. Anche per questo Apple non divulga la capacità della batteria in mAh, ma in ore di autonomia con uso del cellulare in riproduzione video, audio e streaming, attività ad alto consumo di energia. Questo perché gli iPhone hanno in dotazione batterie con milliampere-ora inferiori alla media di mercato, dato che il sistema operativo è configurato ad hoc per il suo hardware. Velocità di ricarica

Oggi il terreno di battaglia dei vari brand è rappresentato dalla velocità con cui si riesce a portare lo smartphone a una carica del 100% dallo 0% di batteria. Questo perché tutti i telefonini più all’avanguardia e di fascia alta hanno un apparato in grado di gestire streaming e funzionalità del mondo multimediale richiedenti molta energia, per non parlare delle connessioni Wi-Fi e Bluetooth ad altri device, come smartwatch, speaker e wearable in generale. Non è infrequente, dunque, che uno smartphone richieda almeno una ricarica al giorno, per mantenere il livello dell’intervallo consigliato tra il 20 e l’80%, utile per ottimizzare la durata di vita di una batteria.

La guerra si combatte sul wattaggio del caricatore, per cui vale la legge più Watt uguale più rapidità di carica. Ad esempio, con un caricabatterie con capacità a 125 W (recentemente lanciato da OPPO) è possibile ricaricare un cellulare equipaggiato con una batteria da 4.000 mAh da 0 a 100% in soli 20 minuti. L’effetto di ogni ricarica sulla vita della batteria, però, non è positivo quando nel processo il cellulare si surriscalda, il che capita di più con la ricarica rapida. Il nostro consiglio è di dotarsi di power bank e preferire la ricarica lenta, salvo urgenze.

Ricarica wireless e ricarica inversa

Nel 2015 sono arrivati i primi cellulari ricaricabili senza fili, basati sulla tecnologia wireless Qi. Questa sfrutta l’induzione elettromagnetica, ed è fruibile dai telefonini che riportino l’indicazione “Qi Integrated” oppure “wireless charging built-in”. Oggi tutti i produttori di fascia medio-alta seguono il trend, ognuno proponendo una soluzione propria, più o meno innovativa. La ricarica inversa, infine, consente in situazioni di emergenza di ricaricare in modalità wireless il proprio telefono, o un altro device, sfruttando quello di qualcun altro come sorgente energetica.

Rimovibile o no?

Infine, anche se sempre meno di frequente, in alcuni casi la batteria risulta rimovibile, così da permetterne il ricambio una volta esausta: questa caratteristica, tuttavia, è stata abbandonata dalla maggior parte delle case produttrici e si opta sempre di più per modelli compatti.

5. Connettività

Scheda SIM

Sapere quale tipo di scheda SIM è compatibile con un determinato smartphone può essere importante prima di procedere all’acquisto. Oggi la grande maggioranza dei dispositivi di fascia media richiede l’uso di una micro-SIM, mentre i modelli più avanzati, che puntano fortemente sulla compattezza del design, richiedono una nano-SIM. I modelli in grado di ospitare le più vecchie schede SIM sono ormai molto pochi, per lo più limitati alla fascia più bassa ed economica. Se si possiede una SIM più piccola del dovuto è sufficiente utilizzare un adattatore, mentre se si deve effettuare il passaggio a una SIM più avanzata è necessario rivolgersi al proprio operatore telefonico e, spesso, pagare per la nuova scheda mantenendo il proprio numero di telefono. Dual SIM

La tecnologia Dual SIM, ovvero la possibilità di installare due SIM sullo stesso dispositivo, è una funzione che non sempre troviamo sugli smartphone, ma che può risultare piuttosto utile per chi ha bisogno di un unico dispositivo per gestire allo stesso tempo due numeri diversi. Va però prestata particolare attenzione alla presenza o meno di uno slot dedicato appositamente alla seconda SIM, dato che spesso viene messo a disposizione solo quello per la MicroSD, rendendo dunque impossibile espandere la memoria del telefono. A seconda del proprio piano tariffario e della disponibilità della rete nelle zone in cui si vive e lavora, il tipo di connettività offerto da uno smartphone può rappresentare un fattore importante.

Reti

Se ormai tutti i dispositivi di fascia medio-alta assicurano la possibilità di sfruttare le reti 4G (spesso LTE), quando si opta per un prodotto economico è ancora possibile trovare limitazioni in questo senso. Attenzione, dunque, alle specifiche se una rete 3G non è sufficiente per le vostre necessità. A partire dal 2019, inoltre, il 5G ha fatto il suo ingresso in Italia. Sarà necessario del tempo perché sia disponibile su tutto il territorio, ma sarà utile agli utenti interessati ad accelerare caricamento e scaricamento dati, migliorare la qualità delle chiamate vocali ed effettuare streaming.

Connessioni wireless

Anche la versione Bluetooth installata è un elemento importante, soprattutto per chi intende sfruttare la tecnologia LTE: le versioni precedenti alla 4.1 possono infatti causare interferenze e una minore stabilità di connessione. Ricordiamo che questa tecnologia è fondamentale per l’accoppiamento a smartwatch, activity tracker o auricolari.

Per quanto riguarda la connettività Wi-Fi, gli standard davvero obsoleti sono disponibili solo sui dispositivi antecedenti al 2010. Attualmente, con Wi-Fi 4, 5 e 6 (rispettivamente, standard 802.11n, 802.11ac e 802.11ax) potete essere tranquilli. Naturalmente, più avanzato è lo standard, maggiore sarà la rapidità di trasmissione contenuti. Per lo streaming 4K o 8K UHD il futuro è dell’ancora poco diffuso Wi-Fi 6, che arriva a 10.000 Mbps (10 Gbps) e consente di usare la frequenza a 6 GHz per la massima velocità di trasferimento. La possibilità di usufruirne realmente dipende però anche dallo standard supportato dal modem o dal dispositivo a cui vorremo connettere il nostro smartphone.

Connessioni fisiche

Per quanto riguarda la connettività fisica, la tendenza è ad offrire prodotti con in dotazione l’USB Type-C almeno nello standard 2.0 (o semplicemente USB-C 2.0), ma si stanno affermando i più avanzati 3.0 e 3.1. Nel trasferimento dati, USB-C 3.0 è oltre 10 volte più veloce di USB 2.0, mentre USB-C 3.1 lo è addirittura 20 volte, il che influisce anche sulla velocità di ricarica del cellulare. Ovviamente iPhone non offre il cavo standard, ma solo il suo Lightning, a fronte della stessa tecnologia USB. Infine, per una moda lanciata da Apple, ormai sono rari i cellulari che offrono ancora l’ingresso per il jack da 3,5 mm per le cuffie. I maniaci della riproduzione audio dovranno avere pazienza, perché con la tecnologia ad oggi disponibile per gli auricolari wireless questa variazione porta a una minore qualità di ascolto.

Le domande più frequenti sugli smartphone

I materiali sono importanti?

I processi di manifattura e i materiali utilizzati per la creazione degli smartphone hanno subito un’evoluzione rapidissima negli ultimi anni. I materiali generalmente impiegati sono la plastica, il vetro e vari tipi di metalli, di cui alcuni piuttosto pregiati (litio, berillio, argento, oro, palladio). Sebbene i processi e i materiali utilizzati siano tra i più vari, oltre ai gusti personali bisogna ricercare quegli apparecchi che utilizzino materiali resistenti alle cadute e alla variazione di temperatura, in particolare per quanto riguarda le superfici esteriori. La plastica, per esempio, è relativamente resistente agli urti sebbene sia più soggetta a graffi. Il metallo, invece, con un’ottima capacità di distribuire il calore, sta diventando tra i materiali più comunemente utilizzati per realizzare gli smartphone.

Quanto costa uno smartphone?

Il prezzo gioca certamente un ruolo fondamentale nella scelta dello smartphone. All’interno di questo ambito il rapporto qualità/prezzo non è di proporzionalità diretta, dal momento che non sempre a prezzi maggiori corrispondono prodotti di qualità maggiore. Non ci si dovrebbe quindi lasciare guidare automaticamente dal prezzo, ma valutarlo attentamente in relazione agli altri fattori che sono stati precedentemente presentati. Infatti, quello degli smartphone è un mercato soggetto a un alto grado di obsolescenza della tecnologia e del design, motivo per cui un modello top di gamma oggi, il cui prezzo può arrivare anche al di sopra dei 900 €, potrà ben presto essere considerato superato o avere prestazioni solo leggermente superiori rispetto a un prodotto che costa 200 o 300 €. Si deve tuttavia anche tenere presente che, in generale, i modelli con un prezzo alto presentano alcune funzioni che li caratterizzano in maniera unica, come fotocamere di qualità elevata, schermi ad alta definizione o processori di ultimissima generazione. Se non ci si vuole affidare a piani tariffari che includono l’acquisto di uno smartphone, è comunque possibile muoversi all’interno di varie fasce di prezzo per la propria scelta:

Fascia economica : tra i 100 e i 200 € . Normalmente sono smartphone non particolarmente performanti: senza possibilità di effettuare aggiornamenti di sistema rilevanti, lenti perché dotati di poca RAM o processori datati, oppure con difficoltà di connettività alla rete o da parte del GPS, oppure le foto non sono di qualità particolarmente elevata, oppure sembrano buone dal cellulare, ma diventano scarse se stampate o riprodotte su altri display, oppure ancora sono i video ad essere di scarsa qualità, oppure la ricarica è lenta. Noto il “difetto” all’utente, se questo è accettabile, il cellulare può rappresentare un buon prodotto;

: tra i . Normalmente sono smartphone non particolarmente performanti: senza possibilità di effettuare aggiornamenti di sistema rilevanti, lenti perché dotati di poca RAM o processori datati, oppure con difficoltà di connettività alla rete o da parte del GPS, oppure le foto non sono di qualità particolarmente elevata, oppure sembrano buone dal cellulare, ma diventano scarse se stampate o riprodotte su altri display, oppure ancora sono i video ad essere di scarsa qualità, oppure la ricarica è lenta. Noto il “difetto” all’utente, se questo è accettabile, il cellulare può rappresentare un buon prodotto; Fascia bassa : tra i 200 € e i 300 € . All’interno di questa fascia si trovano prodotti con processori e tecnologie relativamente sorpassate o poco performanti, anche se in alcuni casi si tratta di smartphone con prestazioni medio-buone, lanciati sul mercato con un prezzo assai competitivo;

: tra i . All’interno di questa fascia si trovano prodotti con processori e tecnologie relativamente sorpassate o poco performanti, anche se in alcuni casi si tratta di smartphone con prestazioni medio-buone, lanciati sul mercato con un prezzo assai competitivo; Fascia media : tra i 300 € e i 600 € . In questa fascia, piuttosto ampia, rientrano prodotti diversissimi con prestazioni che oscillano da un livello medio-basso fino a quello altissimo, avvicinandosi ai modelli di punta dei maggiori brand;

: tra i . In questa fascia, piuttosto ampia, rientrano prodotti diversissimi con prestazioni che oscillano da un livello medio-basso fino a quello altissimo, avvicinandosi ai modelli di punta dei maggiori brand; Fascia alta : tra i 600 e gli 800 € . Genericamente, in questa fascia si possono trovare sia modelli della generazione appena passata, il cui prezzo è stato abbassato per agevolarne la vendita, sia prodotti di alta qualità ma con prezzi relativamente più bassi rispetto ai modelli di ultimissima generazione delle marche più prestigiose;

: tra i . Genericamente, in questa fascia si possono trovare sia modelli della generazione appena passata, il cui prezzo è stato abbassato per agevolarne la vendita, sia prodotti di alta qualità ma con prezzi relativamente più bassi rispetto ai modelli di ultimissima generazione delle marche più prestigiose; Top di gamma: al di sopra degli 800 €. Qui si trovano i modelli più recenti lanciati dai brand più famosi. Il prezzo sostanzioso corrisponde a prodotti con prestazioni assai elevate, ma segnaliamo che questo tende ad abbassarsi nell’arco di 6 mesi o 1 anno.

Si può usare uno smartphone come router?

Ormai praticamente tutti gli smartphone, anche se economici, permettono di attivare la funzione hotspot, tramite cui i dispositivi esterni possono sfruttare la connessione alla rete LTE di cui è dotato lo smartphone stesso. Questa opzione non offre prestazioni comparabili a un vero e proprio router portatile, e non è certo la scelta migliore nel caso in cui si debba consumare una grande quantità di dati su più dispositivi nello stesso momento. Tuttavia, rimane un’alternativa molto pratica per svolgere alcune attività di base quando non si può contare su una rete Wi-Fi.

Esistono smartphone per anziani?

Le caratteristiche più ricercate nei cellulari per anziani sono, in genere, tasti grandi, volume alto e presenza di un pulsante SOS per le emergenze. Tutte queste funzioni non sono proprie dei moderni smartphone, che puntano su design accattivanti e prestazioni di alto livello per la gestione di moltissime applicazioni, mentre la telefonia in sé è quasi considerata secondaria (o, se non altro, viene data per scontata). Se si cerca un prodotto per utenti piuttosto anziani che con la tecnologia non vogliono avere nulla a che fare, è consigliabile orientarsi su un cellulare apposito che presenti tutte le caratteristiche descritte sopra. Considerando che la grande maggioranza di questi modelli si basa su reti 2G, tuttavia, è possibile che in alcune zone con scarsa ricezione non si ottengano i risultati sperati.

Si può usare uno smartphone come webcam?

Utilizzare una videocamera esterna rimane una necessità per tutti coloro che possiedono un computer fisso, e anche se non si tratta di una spesa particolarmente onerosa può sembrare inutile investire in un ulteriore dispositivo quando si può già contare su una videocamera di qualità integrata nel proprio smartphone. Per poterla usare come webcam per il computer sarà necessario installare particolari applicazioni che permettano di attivare questa funzione, spesso attivando anche la modalità di debug USB, un’operazione che potrebbe risultare rischiosa per chi non ha alcuna esperienza con la gestione dei sistemi Android.

Compro uno smartphone o una reflex?

Certamente le funzionalità degli smartphone migliorano di anno in anno, ma nel 2021 per chi fosse appassionato di fotografia e scatto manuale è ancora indispensabile una reflex.

Leave a Comment