Evoluzione degli smartphone, potremo mai più farne a meno?

by Vittore Zetticci

47 anni fa la prima chiamata da un telefono cellulare

Era il 4 Aprile 1973 quando Martin Cooper, inventore e imprenditore statunitense considerato “il padre della telefonia mobile”, effettuò la prima chiamata in pubblico con un prototipo di telefono cellulare.

Il dispositivo in questione è il Motorola Dyna-Tac, un dispositivo dal peso di ben 1,5 kg dotato di una batteria con un’autonomia da 30 minuti.

Per ricaricarlo completamente servivano circa 10 ore.

Considerati i risultati attuali e la portabilità dei dispositivi odierni, questi dati fanno, quanto meno, sorridere.

Cooper, benché considerato inventore del telefono cellulare ai tempi in cui era direttore della sezione R&S di Motorola, non fu l’inventore del telefono senza fili: il primo dispositivo del genere fu inventato da un giovane studente, Pablo Pecora, nel 1968.

I primi telefoni cellulari costavano cifre spropositate (nell’ordine delle migliaia di dollari) ed erano, dunque, un prodotto di nicchia (oltre ad essere dei dispositivi estremamente poco portabili).

Nel corso degli anni abbiamo assistito ad un rapido “compattamento” dei componenti che ha portato ad una miniaturizzazione dei dispositivi che ha raggiunto il picco sul finire degli anni 2000.

Successivamente il display per la visualizzazione di contenuti ha sempre più assunto un’importanza rilevante. I telefoni cellulari hanno iniziato a diventare dei veri e propri computer e sono stati definiti come smartphone.

Con l’avvento delle reti 4G (e l’evoluzione continuerà con il 5G), è tornata la corsa ai cosiddetti “padelloni”, telefoni con design sempre più borderless e diagonali del display sempre più ampie.

Se, ad esempio, nei primi anni del 2010 erano molto diffusi tablet da 7″ e smartphone con diagonali intorno ai 4″, oggi la maggior parte degli smartphone hanno diagonali superiori ai 6″ e, in alcuni casi, anche superiori ai 6.5″ (per non citare i dispositivi foldable che, in alcune filosofie, hanno display anche oltre i 7″).

Uno smartphone con display da 6.5″, considerato enorme in passato, è consuetudine adesso.

Vedremo quali saranno le tendenze future. Intanto, limitiamoci a festeggiare l’anniversario della prima telefonata da telefono cellulare che oggi compie, come detto in apertura, 47 anni.

Storia sentimentale del telefono

Storia sentimentale del telefono è il racconto lungo 150 anni del nostro romantico e turbolento rapporto con questa invenzione rivoluzionaria. Un album di ricordi composto dalle telefonate che ci siamo scambiati da ogni parte del mondo.

Tutto è iniziato quasi per caso. Da una donna malata e un marito che non voleva lasciarla sola mentre lavorava in un’altra stanza. L’esigenza che aveva spinto l’emigrato italiano Antonio Meucci a progettare il «telettrofono» è rimasta la stessa attraverso tutta l’evoluzione di questo prodigioso oggetto: comunicare, annullare le distanze. Ma come siamo cambiati noi, mentre cambiava il modo di farlo? Che esseri umani erano quelli che entravano nelle cabine telefoniche armati di un sacchetto di monetine? E quanto siamo diversi da chi allungava il filo a spirale della cornetta da una stanza all’altra in cerca di un po’ di privacy? Ci hanno fatto perdere di più la pazienza la linea che cade o le insistenti chiamate dei call center?

Bruno Mastroianni ci guida in un viaggio che da Meucci e Bell conduce sino al dispositivo fisso con la rotella e ai primi cellulari, per approdare infine all’era degli smartphone, in cui telefonare è diventata l’ultima necessità per cui utilizziamo il telefono: una narrazione che si snoda tra storia e costume, musica e pubblicità, per raccontare come, in uno strumento così semplice e geniale, abbiamo trovato il mezzo per esprimere la nostra anima.

«Quella tra uomo e apparecchio telefonico è una relazione complicata, di odio e amore: come quelle coppie che si lasciano e tornano insieme a più riprese, si tradiscono, ma poi si perdonano, si fanno male, eppure si ritrovano sempre.»

Dal telettrofono di Meucci ai fissi con la rotella, dai Nokia 3310 alla rivoluzione degli smartphone: la storia di come il telefono è cambiato e ci ha cambiati.

Evoluzione degli smartphone, potremo mai più farne a meno?

Il lancio del primo iPhone cambiò il corso della storia, influenzando le nostre abitudini d'uso e il modo di vivere la tecnologia. Steve Jobs lo mostrò al pubblico nel 2007 presentandolo come un dispositivo capace di effettuare telefonate, trasmettere musica e navigare su Internet e tanto altro ancora. Da quel momento in poi, il mercato degli smartphone si è evoluto. Gradualmente sono aumentate funzioni e specifiche di questi dispositivi, e oggi è difficile immaginare di affrontare una giornata senza consultare – anche solo una volta – il nostro amato cellulare.

Oggi i dispositivi mobili possono fare qualsiasi cosa, facilitando le nostre attività quotidiane. Oltre a metterci in contatto con il mondo, ci permettono di guardare film e ascoltare musica in streaming, ci offrono indicazioni stradali, fare shopping e pagare bollette di ogni tipo, oltre a fare foto di ottima qualità. Trascorriamo ore sui dispositivi per i motivi più disparati, tanto che ormai occupano la maggior parte delle nostre giornate. I giganti della tecnologia Apple e Google hanno recentemente introdotto delle funzioni che aiutano le persone a limitare l'uso del telefono, in modo da tenere sotto controllo un'eventuale dipendenza da smartphone. Insomma, i device si sono evoluti e oggi è quasi impossibile immaginare una vita senza loro.

Apple e Samsung alla conquista del mercato

I cellulari sono apparsi nel mercato prima del 2000, ma il vero cambiamento risale al 2007 quando Steve Jobs presentò il primo iPhone cambiando le sorti, non solo del settore, ma anche della società intera. In seguito, HTC lanciò il primo dispositivo mobile Android: G1 era dotato di un sistema operativo potente e ricco di funzionalità, sviluppato dalla società di Mountin View. Android oggi è supportato da 2.5 miliardi di dispositivi e ciò lo rende il sistema operativo più usato al mondo.

Sono tanti i marchi ad utilizzare Android, ma sicuramente Samsung fa la parte da leone. L'azienda coreana supporta l'OS di Google a partire dal 2010 quando è stato lanciato il Galaxy S: da quel momento è iniziata la sua ascesa. Contemporaneamente alla crescita di Samsung, Apple ha continuato a migliorare i suoi prodotti. È nata così la famosa diatriba tra le due aziende che continua ancora oggi.

Dalle funzioni al display: evoluzione degli smartphone

Il boom degli smartphone non è dovuto esclusivamente al perfezionamento dell'hardware, ma anche alla diffusione delle app. L'App Store e Google Play negli ultimi anni hanno aggiunto milioni di app.

Un cambiamento importante avvenne quando Samsung presentò il Galaxy Note nel 2011, dispositivo caratterizzato da un display enorme di 5.3 pollice. Da quel momento, il mercato ha introdotto monitor sempre più grandi. Il Galaxy Note 10 ha un display da 6.8 pollici, mentre l'iPhone 11 Pro Max è dotato di schermo da 6.5 pollici.

La loro diffusione ha messo in ombra i computer, che oggi hanno una quota di mercato inferiore. Le macchine fotografiche hanno avuto la stessa sorte: da quanto tempo non vedi una persona che scatta una foto con l'apposita macchina? Chi utilizza il navigatore GPS o una mappa cartacea per orientarsi nello spazio? E che mi dici dell'iPod o lettore MP3? Oggi non abbiamo più bisogno di tutti questi strumenti: possiamo fare questa serie di attività grazie ad unico dispositivo, lo smartphone.

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L'ascesa delle aziende cinesi

Contrariamente a quanto si possa pensare, il mercato degli smartphone non procede di pari passo con quello dei computer. Per esempio, Microsoft domina il mercato dei computer, ma non quello dei dispositivi mobili. HTC, il produttore di G1 è praticamente uscito di scena. Apple li domina entrambi, soprattutto grazie alla sua fan-base che utilizza lo stesso marchio per tutti i dispositivi. Samsung afferma la sua forza nel mercato dei dispositivi mobili. C'è poi Google che si difende con i suoi prodotti, ed in particolare col Pixel 4.

In questo panorama, alcuni dei cellulari più interessanti vengono prodotti da aziende cinesi come Huawei, che è il secondo produttore di smartphone al mondo, ma anche Xiaomi, Oppo e OnePlus.

Questi marchi offrono dispositivi di ottime qualità ad un prezzo minore, rendendo accessibile l'uso delle nuove tecnologie a tutte le fasce della società. Il risultato è che oggi, e presumibilmente anche in futuro, è difficile trovare qualcuno che non possegga un cellulare moderno, capace di svolgere funzioni che fino a pochi anni fa erano impensabili.

Cosa ci aspetta in futuro?

Nei prossimi anni ci saranno tante novità: dalla diffusione della rete 5G a quella dei telefoni pieghevoli come il Galaxy Fold. Nel frattempo, non manca uno sguardo critico verso una società accusata di essere troppo concentrata sul display e poco sul mondo circostante.

Le persone hanno un continuo bisogno di controllare il telefono: questo fenomeno è soprannominato FOMO (Fear of missing out) che in italiano si traduce con "paura di essere tagliati fuori". Gli esperti sono preoccupati soprattutto per la nuova generazione, quella dei nativi digitali. I bambini utilizzano i dispositivi elettronici nei primi anni di vita e sarà difficile modificare le loro abitudini quando diventeranno adulti. Carolina Milanesi, analista di Creative Strategies ha espresso la sua preoccupazione in un'intervista: "Sembriamo tutti più preoccupati di ciò che esce da quei piccoli schermi che di quello che sta succedendo intorno a noi".

Le società tecnologiche di tutto il mondo stanno progettando soluzioni che possano aiutare le persone a staccarsi dal telefono. Per esempio, Screen Time, l'app sviluppata da Apple, consente di monitorare il tempo di utilizzo e controllare l'accesso a ciascuna funzione da parte di tutta la famiglia.

A novembre 2019 Google ha lanciato uno strumento con le stesse funzioni: permette agli utenti di controllare il tempo trascorso sul telefono e impostare un monte ore massimo giornaliero aiutando le persone a concentrarsi su lavoro, tempo libero e altre attività.

In futuro ci sarà sicuramente un'ondata di nuove tecnologie e innovazioni, allo stesso tempo le case produttrici svilupperanno nuove soluzioni per permettere alle persone di gestire al meglio il tempo d'utilizzo, senza farsi sopraffare dalla tecnologia.

A cura di Cultur-e

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