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I compatti ricetrasmettitori portatili PMR446 di “uso libero” vengono utilizzati in molte situazioni nell’ambito dello sport, tempo libero, lavoro e nelle comunicazioni fra veicoli. Non tutti sanno però che, fino a pochi mesi fa, il loro utilizzo non era esattamente “libero”, perché subordinato al pagamento di una tassa annuale e a un obbligo burocratico. Finalmente, grazie al Decreto Semplificazione, tali adempimenti sono stati eliminati: i PMR446 (e anche i CB) si possono usare immediatamente dopo l’acquisto senza alcun onere. Facciamo il punto della situazione con una breve panoramica su questi prodotti.
Cosa sono i PMR446 e come funzionano
Gli walkie talkie PMR446 sono usati in molti contesti: sci, escursionismo, ciclismo, deltaplani, camping, installatori, cantieri, hotel, fiere, teatri, discoteche, centri sportivi, stabilimenti balneari, ecc. Essi operano in UHF a 446 MHz, una banda di frequenza sufficientemente elevata da poter essere irradiata con efficienza anche da antenne cortissime, con benefici sulla portata radio. Le loro minime dimensioni li fanno assomigliare ai radiogiocattoli, ma hanno invece prestazioni ben superiori in termini di portata radio, funzionalità, qualità delle comunicazioni e durata delle batterie. Ma perché in certi casi si può preferire l’uso dei ricetrasmettitori rispetto ai telefoni cellulari? Ecco alcuni vantaggi:
Comunicano direttamente fra loro e pertanto non necessitano di alcuna infrastruttura radio (celle, ripetitori, ecc.). Perciò in molte aree (boschi, aperta campagna, luoghi chiusi e schermati, ecc.) i PMR446 continuano a comunicare nel loro raggio di azione mentre i cellulari potrebbero smettere di funzionare.
e pertanto non necessitano di alcuna infrastruttura radio (celle, ripetitori, ecc.). Perciò in molte aree (boschi, aperta campagna, luoghi chiusi e schermati, ecc.) i PMR446 continuano a comunicare nel loro raggio di azione mentre i cellulari potrebbero smettere di funzionare. Il loro utilizzo è completamente gratuito , proprio perché non si utilizzano le infrastrutture di alcun gestore di rete.
, proprio perché non si utilizzano le infrastrutture di alcun gestore di rete. Possono effettuare comunicazioni di gruppo: quando si preme il pulsante di trasmissione (PTT – Push To Talk), il proprio messaggio vocale viene ascoltato simultaneamente da tutti i membri del proprio gruppo sintonizzati sullo stesso canale.
La loro portata radio varia a seconda dell’ambiente di utilizzo, del tipo/quantità di ostacoli da superare e dei disturbi locali: nelle peggiori condizioni (es. in un avvallamento in mezzo a una fitta vegetazione o nelle strade in città) si possono coprire almeno 300-500 metri, mentre in aree più aperte e in posizioni privilegiate (es. in cima a un’altura libera da ostacoli) non è raro superare i 2-3 Km.
Precedenti adempimenti (tutti italiani)
Fino a poco tempo, non era possibile utilizzare il PMR446 senza aver prima soddisfatto i seguenti obblighi di legge:
Pagamento di un canone annuo di 12 € (indipendentemente dal numero di radio utilizzate).
Una “dichiarazione di inizio attività” da inviare al MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico).
L’Italia era l’unico paese che richiedeva tali adempimenti e, da diversi riscontri, sembra che venissero osservati quasi solo da utenti professionali. Questi ultimi lo comprano di solito da un rivenditore specializzato che lo supporta nello svolgimento delle pratiche richieste.
Diversamente, chi acquista una coppia di PMR446 a 25 Euro per uso saltuario in casa o in ambienti poco impegnativi, difficilmente è disposto a pagarne altri 12 all’anno e dedicarsi alla burocrazia, fra l’altro leggermente diversa in base alla regione. Inoltre un qualsiasi punto vendita generico ha meno tempo da dedicare all’acquirente che di solito legge poco la documentazione.
Libero uso… da adesso sì!
Probabilmente, oltre che frenare le vendite, la situazione instauratasi ha da sempre costituito per lo Stato più un onere gestionale che un reale gettito contributivo, pertanto sono da poco stati eliminati rendendo di fatto l’uso dei PMR446 (e dei CB) totalmente libero. La legge n.120 dell’11 settembre 2020 ha infatti abrogato i commi 3 e 4 dell’articolo 145 che definivano l’obbligo di presentare la dichiarazione al Ministero, nonché l’articolo 36 ed il comma 2 dell’articolo 37 – allegato n. 25 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 (Codice delle Comunicazioni), che definivano i contributi per i PMR446.
Oggi chiunque può usare liberamente questi walkie-talkie in tutta Europa (salvo poche limitazioni) in quanto la normativa che ne disciplina l’uso è “armonizzata” UE tramite la direttiva RED 2014/53/EU. Pertanto gli apparati devono essere dotati della Dichiarazione di Conformità con quest’ultima e dei manuali in italiano.
Differenze fra PMR446 e CB
I ricetrasmettitori CB, anch’essi liberalizzati con il decreto sopra citato, sono più potenti dei PMR446 (4W di uscita contro 0,5 W irradiato dall’antenna incorporata) e in linea generale possono comunicare a maggiore distanza. Tuttavia funzionano su frequenze molto più basse (HF – 27 MHz) che, per essere trasmesse con una resa accettabile, richiedono antenne lunghe almeno 1,5-2 metri. Queste ultime sono installabili sul tetto di un edificio o su una autovettura, ma non possono certo essere integrate in un walkie talkie. Infatti i portatili CB, per mitigare il problema, adottano di solito antenne ulteriormente accorciate (caricate) che per questo rendono spesso la portata radio insufficiente. Inoltre usano normalmente la modulazione di ampiezza (AM), con una qualità audio e autonomia delle batterie ben inferiore a quella dei PMR446, i quali impiegano invece la più chiara ed efficiente modulazione di frequenza (FM).
Ma c’è di più: pochi anni fa sono state aggiunte nuove frequenze ai PMR446, portando a 16 gli 8 canali prima disponibili. Inoltre alcuni di essi vantano anche i nuovi protocolli digitali dPMR o DMR. Questo, oltre che raddoppiare il numero dei canali (32), porta altri vantaggi: comunicazioni meno sensibili ai disturbi, maggiore riservatezza (comunicazioni crittografate), migliore qualità audio, ricevitori meno sensibili ai disturbi, cancellazione del rumore ambientale captato dal microfono e nuove funzionalità. Gli apparati che utilizzano il DMR costano un po’ di più, ma grazie alla loro tecnologia TDMA vantano anche una riduzione dei consumi in trasmissione e quindi maggiore durata della batteria.
Nell’uso portatile, i PMR446 sono la soluzione migliore di libero uso per compattezza, portata radio, qualità delle comunicazioni, flessibilità d’impiego, funzionalità e autonomia delle batterie.
Come scegliere il proprio modello
I PMR446 più “consumer” che costano attorno ai 25-30 euro la coppia sono più adatti a un uso meno impegnativo. Per ottenere maggiori prestazioni meglio orientarsi su prodotti di fascia più alta venduti singolarmente, che vanno da 50-100 euro fino anche a 150-200 euro e oltre. Questi ultimi sono di solito più resistenti a urti e vibrazioni (alcuni a norme MIL STD-810G) e/o sono dotati di una maggiore impermeabilità alla polvere, umidità e agenti atmosferici (molti vantano la certificazione IP come alcuni cellulari).
Di solito, i ricetrasmettitori più costosi e robusti sono dotati di un miglior ricevitore che si traduce in una maggior raggio di azione (la potenza di trasmissione è uguale per tutti). In molti casi può rivelarsi utile un display ampio e completo per monitorare i parametri principali della radio (carica delle batterie, intensità di ricezione, ecc.) rendendo l’uso più intuitivo.
Hanno importanza anche gli accessori di serie, in particolar modo la presenza delle batterie ricaricabili (l’uso con pile usa e getta è antieconomico) e il tipo/capacità di queste ultime nonché del caricabatterie, meglio se da tavolo. Un punto a favore può essere anche l’accessoristica opzionale che ne estende la versatilità. Scaricate l’allegato Accessori
Vanno verificate anche le funzioni disponibili nella radio in base alle proprie esigenze. Scaricate l’allegato Funzioni principali
In zone con molto traffico radio risultano indispensabili i toni CTCSS / codici DCS per restringere l’ascolto alle sole comunicazioni del proprio partner/gruppo. Può essere utile anche lo scrambler, che rende le comunicazioni confidenziali. Scaricate l’allegato CTCSS/DCS e Scrambler
Il mercato in breve
I PMR446 si possono acquistare da differenti canali commerciali: rivenditori specializzati (sport, caccia, pesca, sci, ricetrasmettitori in genere, ecc.), punti vendita di elettronica di consumo, grande distribuzione ed e-commerce. Citiamo i marchi più noti:
Advantec distribuisce in Italia prodotti per molte applicazioni (professionali, nautiche, radioamatoriali, ecc.). Fra di essi spiccano Hytera e Icom con tre modelli ciascuno di fascia media e alta.
K2M distribuisce PolMar e Alinco, oltre ad altri marchi che coprono i settori marino, radioamatoriale e CB.
Midland è un nome ben conosciuto nel campo dei ricetrasmettitori CB. Oltre a questi propone una variegata offerta di apparati nautici, radioamatoriali e PMR446.
Motorola solutions è leader nei ricetrasmettitori civili professionali e vanta la sua esperienza anche nei PMR446 con fasce ben mirate in base all’utenza.
Altri marchi noti sono la nipponica Kenwood, nonché molti cinesi, fra cui i più diffusi sono Baofeng, Retevis, Radioddity e Wouxin.
Se siete interessati all’uso del PMR per attività outdoor, vi consigliamo di scaricare l’articolo che abbiamo redatto per Armi e Tiro dalla news dedicata.
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