Rete Internet Casa: come trovare la migliore connessione domestica

by Vittore Zetticci

Come Ottimizzare una Rete Domestica • ORTU Elettrodomestici

Cavo o Wireless

Cavo o Wireless, Pro e Contro

Smart working, Sport e TV in Streaming, oggi si sono prepotentemente aggiunti alle nostre abitudini di vita quotidiana.

Se prima di tutto questo, ci sembrava che la rete domestica fosse abbastanza sufficiente per le nostre necessità, all’improvviso ci siamo accorti del contrario.

Hai presente quando sei in Call con la tua Azienda, o peggio ancora quando la tua squadra del cuore sta per metterla dentro e tutto si blocca?

In quest’ultimo caso, forse la colpa non è sempre la tua, ma alcune volte si!

Questi sono solo alcuni esempi di situazioni, spiacevoli, che facilmente potrebbero verificarsi durante la nostra giornata lavorativa o nei momenti di svago a cui ho cercato di dare una soluzione.

Attenzione! Molto spesso non teniamo in considerazione il materiale con cui sono realizzati i muri che separano le nostre stanze. Cartongesso e mattoni di terra cruda, per esempio, hanno un impatto molto negativo sulla propagazione e la qualità del segnale WiFi. della nostra rete domestica

Oggi tutto è cambiato, e la vita di tutti noi si è maggiormente concentrata nell’ambiente domestico, la rete Wi-Fi di casa è stata inevitabilmente messa sotto una pressione che non aveva mai conosciuto prima.

Vedere degradare il segnale della nostra connessione durante questi eventi è sicuramente frustrante, ecco che ho deciso di darti una serie di consigli utili, per ottimizzare al meglio le prestazioni della rete internet all’interno della tua abitazione.

Il cavo è sempre la soluzione migliore

Bene, allora partiamo da un concetto semplice ma spesso sottovalutato:

Quando abbiamo la possibilità, il cavo Ethernet è ancora oggi la soluzione più sicura e affidabile per connettersi alla rete internet.

Lo so, alcuni storceranno il naso, e non solo, ma siamo talmente abituati alla comodità del Wi-Fi che a volte ci dimentichiamo del buon vecchio cavo Ethernet.

Ogni router, anche quello fornito dall’operatore telefonico, è caratterizzato solitamente dalla presenza di 4 porte di rete LAN (generalmente indicate dal colore giallo) che possono essere facilmente aumentate collegando al router stesso un piccolo switch.

Le porte LAN sono utilizzate per collegare rapidamente, e quasi sempre senza particolari configurazioni, vari dispositivi al router/switch.

Ecco perché, se il modem si trova a poca distanza dal dispositivo che vuoi connettere, o hai la possibilità di un cablaggio fisico, ti consiglio l’utilizzo del cavo. Specialmente con i dispositivi che una volta installati non andranno più mossi, come computer fisso, smart tv o console di gioco, il cavo è la soluzione migliore.

Il funzionamento sarà immediato, e la rete domestica sarà complessivamente più stabile ed efficiente rispetto alla connessione Wi-Fi.

I modem non sono tutti uguali

Un’altro aspetto al quale purtroppo non diamo la giusta importanza è quello sulla qualità del modem.

Quando attiviamo un contratto di telefonia fissa per la connessione internet, tutti gli operatori ci propongono un modem in comodato d’uso gratuito e già preconfigurato con caratteristiche, specialmente lato wireless abbastanza basiche.

Ricorda Dal 31 Dicembre 2018 con la delibera AGCOM 348/18/CONS tutti i consumatori hanno il diritto di scegliere quale modem utilizzare per i loro servizi di connessione ad internet.

Se da un lato questa può sembrare la soluzione migliore, bisogna tener presente che la velocità massima che può essere raggiunta da una rete wireless non potrà mai essere superiore a quella creata dal modem/router che stiamo utilizzando.

Voglio semplicemente dirti, che la scelta del modem che utilizzerai nella tua abitazione o ufficio, è fondamentale per avere una rete performante.

E il modem dove lo metto?

In una situazione ideale, il modem andrebbe posizionato sempre al centro della casa, mai in un angolo, contro una parete ma nemmeno in sottoscale, mobili TV o credenze e andrebbe tenuto almeno ad un metro da terra.

Non basta ancora, tienilo distante anche da oggetti metallici o elettrodomestici. In particolare, la cucina è un ambiente da evitare. Il frigorifero, per esempio, è nemico delle onde radio, così come il microonde che funziona a 2,4 GHz e andrebbe a competere con la stessa frequenza utilizzata da tantissimi router.

Anche le antenne devono fare la loro parte

E lo so, esteticamente non sono bellissime, sembra quasi che disturbino, ma il loro posizionamento incide molto sulle prestazioni del tuo modem e di conseguenza nella qualità della tua rete domestica. Nella maggior parte dei casi la posizione migliore (se sono a vista) è quella rivolta verso l’alto.

Le antenne sono una parte importantissima per una buona distribuzione del segnale Wi-Fi

In questo modo infatti, il Wi-Fi del router avrà la migliore portata orizzontale. Inoltre, se il router è dotato di due o più antenne, per una miglior copertura, andrebbero posizionate parallele tra loro.

Nel caso invece di dispositivi con antenna integrata, il router va sempre lasciato nella posizione prevista dal produttore e mai coricato. Non rispettando queste indicazioni si compromette la buona propagazione del segnale Wi-Fi.

Non di solo modem vive la tua connessione

Inevitabilmente anche i dispositivi connessi, che siano smartphone, laptop o tablet, solo per fare alcuni esempi, rivestono un ruolo importante sulle performance finali della nostra rete domestica.

Best practice Se vuoi lanciare uno speed-test per verificare la velocità della tua linea, ricorda che l’operazione non va mai eseguita da dispositivi fissi o mobili collegati in Wi-Fi

La velocità infatti varia da dispositivo a dispositivo e se vogliamo prestazioni elevate dovremo dotarci di apparecchiature di ultima generazione che siano in grado di gestire le velocità erogate dalle migliori connessioni internet.

Per una copertura capillare crea una rete domestica Wi-Fi Mesh

Arrivati a questo punto e avendo seguito tutte le indicazioni che ti ho dato è lecito pensare di avere un eccellente segnale Wi-Fi in ogni angolo della casa.

Mi spiace deluderti, ma non é così, e soprattutto questo non è il risultato che dobbiamo cercare. Il nostro obiettivo deve essere quello di assicurarci una copertura wireless ottimale specialmente nelle zone dove utilizziamo la rete con i servizi più critici, quelli che hanno bisogno di più stabilità.

Per aiutarci in questo, ormai da qualche anno, si è diffuso lo standard Mesh, che è un modo ancora più evoluto di intendere la rete Wi-Fi

Posizionamento dei dispositivi Masch in un ambiente domestico

Cos’é una rete Wi-Fi Masch? Il WiFi Mesh è una tecnologia di trasmissione che, facendo seguire ai dati trasmessi e ricevuti da diversi punti, il percorso più breve possibile, permette ai nostri dispositivi di connettersi sempre alla massima velocità.

Con la configurazione Mesh il segnale non è più trasmesso da un solo router centrale, ma da diversi punti di trasmissione. Questi punti, chiamati nodi, non sono altro che una serie di ripetitori intelligenti che, dialogando tra di loro, portando banda e potenza di segnale proprio dove viene richiesta.

Ogni nodo quindi, svolge la funzione di router per gli altri dispositivi che compongono la rete, creando così quella che viene definita “rete a maglie” Mesch appunto.

In questo modo otterremo una copertura Wi-Fi solida, stabile e affidabile. Infine, dettaglio non trascurabile, queste reti si possono impostare in modo abbastanza semplice anche da chi non ha molta familiarità con la tecnologia.

I 3 vantaggi principali di una rete Mesch

Concludiamo questa parte e vediamo quelli che secondo me sono i 3 vantaggio principali di una rete Mesh:

Copertura: Abbiamo visto come tutti i nodi di una rete Mesch sono parte integrante della stessa rete, e non semplici “estensioni”. Questo ci permette di ottenere un segnale forte con una elevata velocità di trasmissione anche in situazioni particolari come spazi esterni o ambienti molto ampi che superano i 100mq o che si sviluppano su più livelli. Resistenza: Se un nodo della rete, per un problema tecnico, dovesse smettere di funzionare, gli altri nodi si adatteranno automaticamente, assicurando il traffico dati in maniera totalmente trasparente per tutti gli utilizzatori connessi. Flessibilità: Puoi espandere la tua rete Mesh in ogni momento, anche con il passare del tempo. Installare un nuovo punto di accesso Wi-Fi Mesh non richiede operazioni particolari e lunghe, è sufficiente collegare il nuovo router alla corrente elettrica e attendere alcuni secondi, fatto!.

Le Powerline sono un prezioso aiuto

Un’altra possibilità per estendere la nostra rete domestica ci viene data dalle Powerline, che potremo simpaticamente definire come “prolunghe invisibili di cavi LAN”

Questi dispositivi funzionano tramite la rete elettrica di casa, è sufficiente inserirli in una normale presa e non richiedono nessuna configurazione particolare.

Per poterli sfruttare ci servono 2 cavi di rete, uno servirà naturalmente per collegare il primo dispositivo (trasmettitore) al router, mentre l’altro per collegare il secondo dispositivo (ricevitore) al nostro device in un’ altra stanza.

L’unico vero limite è dato dalla qualità e dalla configurazione elettrica della casa: i Powerline funzionano correttamente solo se le prese sono collegate allo stesso contatore elettrico.

Best practice Utilizza i dispositivi Powerline collegandoli direttamente nella presa sul muro, senza prese multiple o ciabatte. Se hai la necessità di collegare più utilizzatori alla stessa presa, in commercio esistono i powerline plug-in

Vediamo velocemente quando e perché utilizzare le powerline:

Quando non vogliamo aggiungere altre radiazioni a quelle già presenti nella nostra vita quotidiana, perché ci danno la possibilità di connettere dispositivi ad internet anche se lontani dal modem. Quando per esempio ci troviamo in un ambiente molto grande con molti angoli, e molte stanze, oppure in una casa disposta su più livelli. Perché ci consentono di superare quegli ostacoli fisici (vedi muri in cartongesso) che creano grossi problemi con una rete wireless, garantendoci una buona velocità di trasmissione dati. Perché alcuni modelli sono dotati anche del modulo wireless e questo ci permette di estendere il raggio d’azione del nostro modem anche in aree esterne alla nostra abitazione. Perché la connessione con un powerline è molto più sicura di una connessione di rete wireless. I dati viaggiano sui cavi di rame della linea elettrica domestica, sono codificati con la cosiddetta crittografia dei dati e in alcuni casi protetti anche da password .

Come gestire il traffico di rete eccessivo

Per poterti spiegare cosa intendo con gestione del trafffico devo scendere leggermente sul tecnico.

La tecnologia Wi-Fi attualmente disponibile sul mercato, utilizza due frequenze: quella a 2.4 GHz e quella a 5 GHz.

La rete a 2.4 Ghz, è quella più comune, ha una portata complessiva (potenza del segnale) alta ma picchi di velocità inferiori.

La rete a 5 GHz, ha una portata complessiva inferiore, può raggiungere velocità decisamente più elevate, ma risulta più sensibile agli ostacoli come, per esempio, i muri delle stanze di casa, inoltre degrada rapidamente con la distanza.

Autostrada Digitale

Detto questo, oggi possiamo utilizzare dei router che sono in grado di creare un’unica rete domestica, e in base al dispositivo che si collega passare automaticamente ad una connessione a 2,4 Ghz o a 5 Ghz ottimizzando in questo modo la qualità media della connessione.

Generalmente la gestione automatica delle bande, funziona molto bene, ma se in base alla caratteristiche del router, volessimo intervenire potremo:

Solo se sappiamo farlo, impostare manualmente i canali.

Se non fosse impostato il valore massimo, potremo modificare la potenza del segnale wireless.

In alcuni casi, anche decidere a quali dispositivi concedere maggior potenza, o addirittura escluderli dalla connessione Wi-Fi

Verifiche Esistono alcune utility, come Wi-Fi Analyzer e NetSpot per esempio, che effettuano una scansione dei canali e tramite una visualizzazione grafica ci mostrano, per un determinato luogo, quali sono i canali trafficati, quali liberi e quale sia la diffusione dello spettro.

I 5 Ghz aiutano ma ….

Non sempre. Se la nostra rete domestica a 2,4 GHz, per esempio, non raggiunge la camera da letto, o lo studio dei ragazzi, a causa della distanza e dalla presenza di pareti, passare ai 5 GHz molto probabilmente non ci aiuta.

Al contrario, se ci troviamo in una zona dove lo spetro dei 2,4Ghz risulta particolarmente intasato dalle reti di altre persone, aggiornarsi e passare ai 5Ghz potrebbe sicuramente tornarci utile.

E i software?

Se pur in piccola parte, anche i software hanno un certo peso e incidono nelle prestazioni della nostra rete.

Ipotizziamo di avere una connessione che l’operatore ci ha venduto come fibra fino a 200 Mbps, questo vuol dire che abbiamo una velocità di scaricamento (download) dati fino a 200 Mbps ma la velocità di caricamento verso la rete (upload), sarà decisamente più bassa.

Videoconferenza con più partecipanti

Quando ad esempio attiviamo una videoconferenza con i nostri colleghi, il computer scarica vari flussi video per mostrare le webcam di tutte le persone connesse in quel momento con una visualizzazione solitamente a mosaico.

Nello stesso momento però carica (upload) anche un flusso video con la nostra webcam, ecco che con con questo tipo di visualizzazione consumiamo molta più banda rispetto a quella consumata con la sola visualizzazione di chi sta parlando.

Anche la presenza di un sistema come Google Drive, per esempio, con cartelle che vengono sincronizzate continuamente, generalmente è così in tutte le applicazioni cloud, portano un ulteriore consumo di banda, come anche le connessioni alle VPN aziendali private (Virtual Private Network).

Ecco che con velocità di upload limitate, anche il software, la sua configurazione e il suo utilizzo fanno la differenza, e possono modificare in maniera importante la nostra navigazione.

Le mie Conclusioni … Leggile

Spero di essere riuscito a darti un’idea chiara sulle possibili soluzioni che puoi adottare per migliorare la qualità della tua rete domestica internet domestica, sintetizzando direi:

Testare la qualità della linea.

Valutare qualità e anzianità delle apparecchiature che costituiscono la tua rete (Extender, Switch, Access Point, Powerline) se necessario valuta la loro sostituzione.

Limita l’attività dei dispositivi che consumano molto traffico.

Ottimizza la distribuzione del Wi-Fi e utilizza apparecchiature che ti assicurino un segnale stabile e potente.

Per chiudere, non dimenticare però che stiamo vivendo un periodo storico in cui la rete Wi-Fi domestica è sottoposta ad un stress senza precedenti che sicuramente ne penalizza lo standard.

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Creare rete domestica: come si fa

Come creare una rete domestica in breve: dall'impostazione dei dispositivi per il networking ai collegamenti fino alla configurazione di Windows.

Impossibile non parlare oggi di reti locali anche negli ambienti domestici. Il lavoro a distanza, lo smart working, i tanti dispositivi che si utilizzano contemporaneamente a casa impongono di allestire una rete LAN che sia ben strutturata e allo stesso sufficientemente prestazionale per supportare da un lato i dispositivi client collegati e dall'altro trarre il massimo dalla connessione a banda larga o ultralarga di cui si dispone.

Per creare una rete domestica si parte di solito dalla scelta e dal corretto posizionamento di un router WiFi potente.

Cavo in ingresso: rame o fibra ottica

Che si utilizzi un collegamento a banda larga o ultralarga (ADSL, VDSL, FTTH, FWA,...) l'operatore di telecomunicazioni fornisce un cavetto in ingresso che può essere in rame o in fibra ottica.

Nel caso delle connessioni ADSL si ha il classico doppino telefonico in rame che arriva dall'esterno dell'abitazione a una presa telefonica RJ-11, con le connessioni FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) lo stesso mentre con FTTH (Fiber-to-the-Home) il cavo in fibra arriva alla borchia ottica. Ne abbiamo parlato nell'articolo sulle differenze tra le tipologie di fibra ottica e le connessioni FTTx.

Parlando di connessioni xDSL, quindi, il cavetto in rame va connesso a un modem router che integra una porta DSL tenendo presente quanto detto in tema di ribaltamento delle prese telefoniche per non avere problemi di stabilità della linea e non rischiare di affossare le prestazioni in downstream e in upstream.

Per le connessioni FTTH (presentate commercialmente a partire da 1 Gbps in downstream a salire) l'operatore di telecomunicazioni fornisce in genere un ONT (Optical Network Terminal) oppure un router - dotato di porta ottica - collegati a valle della borchia ottica. Sia l'ONT che il router integrano porte Ethernet per collegare altri dispositivi in rete locale.

L'ONT è un dispositivo di dimensioni molto ridotte che elabora il segnale ottico e lo converte in un segnale elettrico sulla porta Gigabit Ethernet. La porta Ethernet, nel caso dell'ONT, è una sola: a questa va collegato a valle il router.

Alcune borchie ottiche presentano anche una porta RJ-11, RJ-45 o entrambe: servono per collegare l'impianto telefonico di casa (doppino in rame) oppure di collegare il cavo Ethernet che arriva dall'ONT per portarlo al router posto in un ambiente completamente diverso e quindi anche molto lontano dalla borchia ottica sfruttando le canalizzazioni a muro.

Posizionamento del router per creare la rete domestica

La regola d'ora quando si crea una rete domestica come peraltro qualunque altra rete LAN è quella di non introdurre colli di bottiglia.

La rete dovrebbe essere realizzata in maniera tale da non ridurre le prestazioni della connessione Internet fornita dall'operatore di telecomunicazioni e comunque progettata in maniera da tenere in considerazione aggiornamenti e sviluppi futuri.

In altre parole, se si usa una connessione xDSL o FWA (accesso a Internet in modalità wireless) non bisognerebbe strutturare l'impianto per assolvere le esigenze attuali ma tenere presente che prima o poi in futuro la fibra FTTH a 1 Gbps o più arriverà (Piano Italia a 1 Giga).

In generale è sempre preferibile optare per i collegamenti via cavo Ethernet facendo passare più cavi all'interno dei vari corrugati a muro.

Le differenze tra cavi Ethernet sono importanti: un cavo Cat-6a permette sulla carta di portare 10 Gbps fino a 100 metri risultando adeguato per gli sviluppi futuri (si pensi all'arrivo della connettività in tecnologia XGS-PON).

Se da un lato è bene quindi passare cavi LAN adeguati nelle canalizzazioni a muro va comunque tenuto presente che chi è già raggiunto dalla fibra ottica FTTH può comunque collegare una bretella in fibra ottica in uscita dalla borchia molto più lunga rispetto a quella standard. A valle di essa si può connettere l'ONT in modo da posizionarlo in un ambiente differente rispetto a quello in cui arriva il cavo in fibra dall'esterno.

Il cavo in fibra ottica può essere fatto passare in qualunque canalizzazione, anche quando esse accogliessero già cavi elettrici, telefonici e TV: non è infatti attraversato da corrente elettrica quindi non è influenzato da nessun campo elettromagnetico né provoca problemi agli altri collegamenti.

I cavi Ethernet potranno essere collegati con le varie porte del router per abilitare le varie prese LAN a muro. In caso di necessità è possibile quindi collegare a una porta a muro uno switch di rete che permetterà di collegare più dispositivi via cavo o servirsi di access point WiFi che oltre a offrire una o più porte Ethernet consentono la connessione dei client in modalità wireless.

Perché venga assicurata una copertura WiFi stabile, il posizionamento del router, che dovrebbe essere idealmente al centro dell'edificio, riveste un'importanza cruciale.

Per la fibra, inoltre, non è strettamente necessario un router WiFi 6 ma si può tranquillamente usare un router WiFi 5 che è anche meno costoso e che in alcuni frangenti, soprattutto nel caso dei modelli WiFi 5 di fascia alta, offre addirittura prestazioni migliori rispetto a WiFi 6.

Nel caso in cui si fossero passati cavi Ethernet non sarà necessario acquistare range extender per ampliare la copertura del segnale WiFi.

Per servire edifici di ampie dimensioni che si sviluppano su superfici generose e su più piani ci si può orientare sui sistemi WiFi mesh che non sono propriamente economici ma permettono di creare un'unica rete wireless con lo stesso SSID facendo in modo che nel passaggio da un nodo all'altro non si verifichino quelle disconnessioni che si rilevano usando range extender.

È comunque bene scegliere eventualmente soluzioni WiFi mesh che supportano sia il backhauling cablato che wireless: per massimizzare la banda disponibile per i client wireless il nodo di un sistema WiFi mesh potrebbe essere collegato al router principale via cavo Ethernet. Quando ciò non fosse possibile i dispositivi dovrebbero poter usare una banda dedicata per il trasferimento dei dati via WiFi da e verso il router primario.

Ci sono poi i dispositivi Powerline che permettono di gestire le situazioni più critiche ovvero quelle in cui sarebbe troppo gravoso o dispendioso passare cavi Ethernet o migliorare la copertura della WiFi. Sebbene la tecnologia Powerline sia migliorata nel corso degli anni, questi dispositivi dovrebbero essere considerati sempre come ultima ratio.

Alcuni consigli per configurare i dispositivi nella rete domestica

Quando si configura il router è bene procedere da un dispositivo (ad esempio un PC) collegato direttamente a una delle sue porte. Dall'interfaccia di amministrazione del dispositivo (raggiungibile digitando di solito 192.168.1.1 o 192.168.0.1 nella barra degli indirizzi del browser; il primo login si effettua con le credenziali predefinite stampate al di sotto del router) si dovrebbe fare in modo che il server DHCP assegni ai dispositivi collegati in rete locale un certo numero di IP lasciando i rimanenti per eventuali assegnazioni statiche.

Ad esempio, supponendo che il router abbia IP 192.168.1.1 e subnet mask 255.255.255.0, significa che assegnerà ai client collegati gli indirizzi compresi nell'intervallo 192.168.1.2-192.168.1.254.

Ad esempio, in figura il server DHCP del router assegna automaticamente ai client collegati IP privati compresi nell'intervallo 192.168.1.2-192.168.1.199. I rimanenti IP (range 192.168.1.200-192.168.1.254) possono essere assegnati manualmente ai singoli dispositivi.

È poi fondamentale assicurarsi che eventuali altri dispositivi per il networking (switch, range extender, access point…) collegati in rete non abbiano abilitato il server DHCP. Accedendo ai rispettivi pannelli di configurazione si deve disattivare il server DHCP lasciando abilitato solo quello sul router.

Ai dispositivi come switch, range extender, access point e così via (oltre ad esempio per le stampanti con supporto di rete) è bene inoltre assegnare un indirizzo IP privato statico.

Nel nostro esempio si assegneranno IP nell'intervallo 192.168.1.200-192.168.1.254 accertandosi di non attribuire lo stesso indirizzo a più dispositivi.

Gli indirizzi possono essere assegnati manualmente facendo riferimento al pannello di amministrazione dei singoli dispositivi (in Windows, Linux e macOS alle proprietà della scheda di rete WiFi o Ethernet) oppure "prenotati" direttamente sul router. In questo secondo caso basta accedere di nuovo al pannello di configurazione del router quindi cercare la sezione Indirizzo IP e MAC Binding oppure IP assegnato manualmente all’elenco DHCP o qualcosa di simile, scegliere il dispositivo al quale si vuole assegnare un IP privato statico e aggiungerlo in lista.

Creare rete domestica in Windows

Per collegare un sistema Windows in rete locale basta ovviamente collegarlo al router via cavo Ethernet o tramite WiFi. Lo stesso vale per qualunque altro dispositivo.

Non è necessario che il sistema client sia collegato direttamente al router: può essere connesso in rete locale anche attraverso uno switch, range extender, un access point, un adattatore Powerline e così via, come visto in precedenza.

Digitando cmd nella casella di ricerca di Windows quindi premendo Invio e infine digitando ipconfig si può verificare l'indirizzo IP privato che il server DHCP del router ha assegnato al sistema.

In un altro articolo vediamo cos'è IPCONFIG e come funziona.

In Windows 10 suggeriamo di scrivere Stato della rete nella casella di ricerca mentre in Windows 11 di premere Windows+I quindi selezionare Rete e Internet nella colonna di sinistra.

In entrambi i casi si può fare clic sul pulsante Proprietà e selezionare la propria rete locale come rete privata.

Con le impostazioni predefinite, infatti, il sistema sul quale l'interfaccia di rete è impostata come Rete pubblica non sarà visibile agli altri dispositivi connessi in LAN.

Ne parliamo nell'articolo sulle differenze tra rete pubblica e privata in Windows.

Consigliamo quindi di premere Windows+R , scrivere control e cliccare sull'icona Centro connessioni di rete e condivisione oppure su Visualizza attività e stato della rete.

Con un clic su Modifica impostazioni di condivisione avanzate si deve selezionare il profilo indicato come Privato e attivare le seguenti voci:

- Attiva individuazione rete

- Attiva condivisione file e stampanti

In questo modo il sistema Windows in uso sarà visibile in LAN e le sue risorse saranno accessibili dagli altri host. Nell'articolo su come creare una cartella condivisa abbiamo visto come si possono condividere delle risorse in rete locale e renderle accessibili dagli altri sistemi previa autenticazione con nome utente e password.

L'interfaccia della finestra Impostazioni di condivisione avanzate cambia in Windows 11 ed è allineata con la soluzione grafica adottata a livello di sistema operativo. In questo caso le opzioni da abilitare sono Individuazione rete e Condivisione file e stampanti.

In questo modo il sistema Windows appena configurato apparirà automaticamente nella finestra Rete sulle altre macchine Windows o sui sistemi Linux con Samba abilitato.

Ne esistono tante ma un'ottima soluzione, peraltro semplicissima e immediata da usare, per stabilire chi è connesso alla WiFi o al router è Fing. Si tratta di un'applicazione installabile sui dispositivi mobili che effettua una scansione della rete locale e verifica nome, tipologia, indirizzo IP privato e MAC address di tutti gli host connessi in LAN.

Nel caso dei sistemi Linux basta accedere alle impostazioni di rete: nel caso di Ubuntu basta premere il pulsante in alto a destra quindi Impostazioni di rete e infine fare clic sull'icona a forma di ingranaggio.

Il sistema Linux restituisce immediatamente l'indirizzo IP privato ricevuto dal server DHCP del router. La stessa informazione è ottenibile dalla finestra del terminale digitando il comando ifconfig .

In figura un sistema Windows che sta "pingando" (in un altro articolo vediamo cos'è e a cosa serve il comando Ping) la macchina Linux ricevendo correttamente risposta.

Aprendo il file manager di Ubuntu quindi cliccando su Altre posizioni è possibile accedere alle risorse condivise dai sistemi Windows. Eseguendo l'installazione di Samba si possono condividere cartelle e altre risorse dal sistema Linux.

Basandosi sull'utilizzo del protocollo ARP Fing permette di rilevare la presenza in rete locale anche di quei dispositivi che non risulterebbero visibili a una normale scansione, ad esempio i sistemi Windows che usano Rete pubblica anziché Rete privata.

Rete Internet Casa: come trovare la migliore connessione domestica

Pochi settori crescono con la velocità delle connessioni digitali, e Internet oggi è vitale per una famiglia quanto le utenze classiche come la luce e il gas. La rete Internet casa è una vera e propria finestra di accesso verso il mondo, con le diverse tecnologie (dall’ADSL alla fibra, passando per l’FWA) che permettono sia di effettuare le più comuni operazioni (scaricare la posta elettronica, utilizzare i social network, godersi lo streaming audio e video sulle proprie piattaforme preferite) sia quelle più complesse, che richiedono la cosiddetta banda ultralarga.

Trovare la migliore rete Internet casa è oggi ancora più importante perché negli ultimi anni, a causa anche della pandemia da coronavirus, è aumentata molto rapidamente la richiesta di connessioni veloci, non solo in download ma anche in upload, per sfruttare al meglio i programmi necessari per la didattica a distanza o per lo smart working, in particolar modo quelli per le videoconferenze e la telepresenza.

Soltanto con un abbonamento dalle buone prestazioni, infatti, è possibile comunicare senza problemi di disconnessione, videotrasmissione che si “congela” quando non dovrebbe e audio che scompare: ecco perché è necessario valutare con attenzione le varie opzioni che si hanno a disposizione, utilizzando diversi strumenti per valutare la convenienza di un’offerta o di un’altra, in modo da non doversi poi pentire della propria scelta.

Quali sono le tecnologie per la rete Internet casa

Per prima cosa, va ricordato che oggi la rete Internet casa può basarsi su diverse tecnologie, ovvero le seguenti:

ADSL ;

; fibra ottica FTTH e FTTC ;

e ; FWA ;

; 4G e 5G.

Altre tecnologie (come ad esempio il WiMax) sono oggi considerate obsolete e non vi si ricorre più, anche se c’è chi ha ancora un vecchio abbonamento che si basa su queste tipologie di servizio. Come vedremo, ognuna di queste scelte porta con sé determinati vantaggi e svantaggi, e solo un esame accurato consente di avere gli elementi giusti per trovare la tariffa Internet casa più indicata.

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La più vecchia tipologia di connessione: l’ADSL

Tra i tipi possibili di rete Internet casa indubbiamente l’ADSL è la più “storica”, la più lenta e quella ormai in via di abbandono, ma malgrado questo, e proprio grazie alla sua facilità di installazione, è ancora diffusissima in Italia.

Per l’ADSL, infatti, non è necessario intervenire con collegamenti complicati e lavori a domicilio del cliente: ci si basa infatti sulla normale linea telefonica del cliente, quindi teoricamente connettere un nuovo utente è un lavoro estremamente semplice.

Tale semplicità ha ovviamente i suoi svantaggi: il non poter usare una linea dedicata per Internet, dovendo sfruttare i fili di rame, comporta infatti velocità molto basse (20 Mbit/s in download, anche solo 1 Mbit/s in upload) che sono appena sufficienti per lo streaming in alta definizione, ma non con immagini di qualità superiore; i disturbi sulla linea sono frequenti, il che implica frequenti disconnessioni, nei casi più sfortunati; il vantaggio del costo, un tempo molto concorrenziale se paragonato alle altre opzioni, si è ormai drasticamente ridotto; e non si può avere una connessione se l’utente non è già raggiunto, o può comunque essere raggiunto con una nuova linea, dal telefono, impedendo così di accedere a Internet a tutti coloro che si trovano in situazioni difficili dal punto di vista geografico, ad esempio in luoghi isolati.

La soluzioni oggi più comune: la fibra ottica

Con la fibra ottica la rete Internet casa migliora drasticamente le sue prestazioni, visto che i sottilissimi fasci di fibra vengono utilizzati solo per la trasmissione di questi dati a velocità molto superiori rispetto alla vecchia ADSL, e ormai a prezzi molto concorrenziali. Attenzione perché esistono due tipi di fibra ottica: la fibra FTTC è in realtà una fibra ibrida, in quanto la fibra propriamente detta arriva soltanto fino all’armadio stradale e da qui in poi al domicilio del cliente attraverso i cavi di rame; la FTTH invece è l’unica che arriva fino a casa dell’utente.

Anche qui, vantaggi e svantaggi; la fibra FTTH è in assoluto la più veloce che ci sia, ma cablare un palazzo è più complicato, visto che bisogna effettuare lavori di collegamento con fili completamente nuovi, ed è ancora disponibile in un numero relativamente basso di centri abitati, soprattutto grandi città; la FTTC invece è molto più rapida da posare ma, a seconda della distanza dell’armadio stradale dalla casa dell’utente, può andare incontro ai tipici problemi dell’ADSL legati al collegamento in rame, con velocità inferiori (spesso di molto) rispetto a quanto dichiarato e disturbi frequenti sulla linea.

L’ultima novità: l’FWA

L’FWA, cioè Fixed Wireless Access, è la tecnologia che più si è diffusa negli ultimi tempi perché unisce i vantaggi di due diversi approcci: da una parte la fibra ottica, che, come nella FTTC, arriva solo fino a un certo punto; da qui in poi però la casa dell’utente non è raggiunta con la linea in rame, ma con la telefonia mobile, attraverso il 4G o il 5G.

Una soluzione molto comoda per chi a una casa che non può essere collegata alla consueta linea telefonica, e infatti i maggiori fornitori di Internet wireless, Eolo e Linkem, oggi sono passati alla tecnologia FWA, che viene anche fornita da operatori come TIM, Vodafone e così via. Naturalmente, per una buona connessione FWA è necessario che il proprio domicilio possa contare su una buona ricezione mobile.

Per chi preferisce l’approccio mobile: 4G/5G

Se qualche anno fa collegarsi a Internet utilizzando il proprio smartphone come modem era spesso tutt’altro che semplice – e, anzi, del tutto impossibile con alcuni operatori che impedivano espressamente di farlo ai propri utenti – oggi rinunciare del tutto a una connessione fissa per la propria rete Internet casa e puntare tutto sulla telefonia mobile è tutt’altro che un’idea destinata a uno scarso successo. Grazie al proliferare delle offerte che danno diritto al traffico dati illimitato, senza una dotazione mensile di Giga (o con un numero molto alto, anche superiore al centinaio), se si ha una buona ricezione in casa ci si può affidare al proprio telefonino per sfruttare la sua connessione con tutti gli apparecchi di casa senza rallentamenti. La qualità non è sempre pari a quella di una linea fissa, e nemmeno la stabilità, ma con il 5G le prestazioni sono tranquillamente paragonabili alla fibra ottica, e questo protocollo, fino a pochi mesi fa riservato soltanto si sta diffondendo sempre di più in Italia.

Come fare per scegliere la migliore connessione domestica

Fatte queste premesse, è chiaro che la migliore connessione per la rete Internet casa non è tanto un discorso di classifiche assolute, ma riguarda la necessità di trovare la soluzione più adatta alla propria situazione: sono infatti moltissime le variabili che entrano in gioco per definire la qualità dell’accesso a Internet, e se la fibra ottica FTTH può essere la scelta più conveniente in una città, altrove la FWA può essere preferibile, o può persino bastare l’ADSL se non si hanno necessità particolari. Insomma, è necessario studiare bene le diverse possibilità, e magari farsi aiutare da strumenti potenti come lo speed test di SOSTariffe.it, che dopo l’inserimento dei dati relativi all’abitazione del cliente è in grado di comparare fra di loro e consigliare le offerte Internet casa personalizzate più convenienti, economiche e con le migliori prestazioni. Con queste informazioni, sarà molto più semplice trovare la soluzione più adatta e poter utilizzare la Rete per tutte le necessità.

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